A conquistare la “Carovana” è stato uno dei prodotti “coccolati” dai produttori del Baldo, lo zafferano, emblema dell’attenzione che gli agricoltori di montagna mettono nel loro lavoro quotidiano: da 1.300 fiori si ottiene un grammo di prezioso polline.
“La direzione intrapresa, sia con i metodi biologici sia con le attività di sensibilizzazione culturale e di formazione, è quella auspicabile per l’arco alpino e in particolare per le zone di pregio in presenza di aree protette”, si legge nel documento dell’associazione ambientalista.
Il legame con il Parco naturale locale è un punto di forza di Baldensis, che in questi primi anni di attività ha lavorato molto al tema delle identità nutrizionali di montagna. “Abbiamo portato avanti una ricerca per ‘isolare’ un paniere di prodotti simbolo del territorio trentino, per offrire ai consumatori attenti un’innovativa mappa delle Alpi punteggiata dall’olio del Garda, dal cavolo della val di Gresta, dalle uve della valle dell’Adige, dai piccoli frutti della Valsugana, dalla mela antica della val di Non, dal latte di alpeggio e dalle piante aromatiche del Baldo”, spiega il rappresentante scientifico territoriale, Angelo Giovanazzi.
Ciliegina sulla torta del progetto di valorizzazione è la sperimentazione della scuola di gastronomia alpina, pronta a formare “ambasciatori” del cibo che sappiano raccontare, attraverso le papille gustative, la storia di un territorio, magari anche portando le ricette all’Expo 2015.
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