Cinque giornate piene in Consiglio provinciale – da giovedì 18 a lunedì 22 settembre – hanno esaurito la discussione generale (e 12 ordini del giorno) del disegno di legge 2/11 “Interventi di contrasto delle discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale dell’identità di genere o dall’intersessualità”. Ecco una sintesi delle posizioni emerse dal dibattito.
Cosa succederà lunedì?
Al ritorno in aula lunedì 29, le opposizioni proseguiranno l'ostruzionismo (solo il consigliere Borga ha presentato 1250 emendamenti) che – con i tempi previsti dal regolamento – trascinerebbe il dibattito fino a dicembre. Impensabile, anche perché urgono altre leggi, tra cui la finanziaria. E' probabile che – come già accaduto sabato scorso, ma invano – la maggioranza proponga qualche ulteriore limatura al testo per trovare un accordo per poter arrivare al voto del disegno di legge.
LE INTENZIONI
PRO: Il ddl punta a prevenire e contrastare, nell’ambito delle competenze provinciali, le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale nei luoghi di lavoro. Si propone poi di attivare piani di contrasto del bullismo omofobico a scuola e la formazione del personale provinciale sui temi dell’omofobia. E’ una legge “per sostenere e accompagnare, per dire che le persone sbagliate non esistono, che non è accettabile la marginalizzazione, che nessuno deve pagare un prezzo per l’amore che sente”.
CONTRO: Il vero proposito della legge non è contrastare la discriminazione – termine per altro ambiguo – ma promuovere l'ideologia del gender, che punta ad una rivoluzione antropologica contro la famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra uomo e donna.
La misura legislativa non si giustifica perchè in Trentino non c'è alcuna discriminazione nei confronti delle persone omosessuali, come ha documentato anche il Difensore Civico in sede di audizione. Qui non c'è un clima omofobo.
L'ITER
PRO: Tutto è partito dall'iniziativa popolare del comitato “Firmalove”, che è stata sottoscritta da 7 mila cittadini. Per non arrivare ad un referendum divisivo, bensì ad un consenso più ampio, si è presentato un testo unificato, discusso anche in Commissione, che ha portato ad una mediazione. L'ultima si è tradotta in altri emendamenti approvati dalla maggioranza e apprezzati dal Forum delle associazioni famigliari.
CONTRO: L'impostazione del ddl è quello del primo testo proposto da Arcigay ed Arcilesbica e gli emendamenti approntati successivamente non ne hanno modificato la sostanza. Nelle audizioni in Commissione legislativa varie realtà dell'associazionismo cattolico si sono espresse negativamente, ritenendo che il disegno di legge sia ispirato all'ideologia del gender e alla campagna culturale in atto, non solo in Italia.
I CONTENUTI
PRO: La legge non va contro la famiglia tradizionale, anzi la sostiene, perchè “i figli omosessuali sono figli delle nostre famiglie e la violenza che possono subire interessa tutta la famiglia”. Non è vero che le discriminazioni non esistono. E poi “educare i ragazzi a non offendere non significa portarli a diventare omosessuali”.
Rispetto ad alcune preoccupazioni emerse in Commissione, è sparito dal testo che siano coinvolte solo “le associazioni impegnate su questi temi” ma è previsto il coinvolgimento di tutte le realtà educative, quindi famiglie comprese.
CONTRO: La legge prevede nell'ambito scolastico un'azione formativa contro l'omofobia che assumerà le caratteristiche dell'indottrinamento sul valore del pluralismo sessuale, ovvero l'idea che “ognuno possa scegliersi la propria identità sessuale”.
Altri episodi nazionali – come la diffusione di libri per l'educazione sessuale che, per non discriminare, tolgono tutti i riferimenti all'identità maschile e femminile, anche dei genitori – confermano i rischi di manipolazione da parte delle associazioni omosessuali.
L'URGENZA
PRO: A chi c'invita a guardare ad altri problemi, ricordiamo di aver promosso la legge sul benessere familiare, per un Trentino amico della famiglia.
Questa proposta risale a due anni fa, l'abbiamo modificata. Ora lasciateci votarla. Non aprirà ad altro, non ne abbiamo le competenze, per statuto provinciale.
CONTRO: Nel testo non si cita mai di famiglia. Si parla di omofobia, un tema di cui la gente trentina non parla. Altri sono i problemi più urgenti in questo momento storico. Un altro rischio insito in questa legge è che possa portare a dei favoritismi nell'accesso al lavoro degli omosessuali.
(a cura di)
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