Dell'opera si parla dal 2002. Intanto in località Palaz, a Creto, si apre una piccola area cantiere
In agosto i proprietari delle circa duecento particelle fondiarie sulle quali transiterà la circonvallazione della Pieve di Bono, lungo la statale 237 del Caffaro, hanno ricevuto dal Servizio gestioni Patrimoniali e Logistiche della Provincia, la “determinazione” definitiva di esproprio – parziale o totale – della proprietà in questione.
Prima ancora si era compiuto l’atto formale e sostanziale al tempo stesso di consegna dei lavori di progettazione esecutiva e realizzazione della variante alle imprese aggiudicatarie, A.T.I. Collini Lavori spa, Costruzioni Casarotto srl, Misconel srl ed Ediltione spa.
Da qualche giorno lungo la poderale che da località Palaz di Creto conduce alla campagna della frazione di Strada, si è “materializzata” anche una piccola area di lavoro, la “prova provata”, insomma, che tra breve prenderanno il via le attività preliminari al vero e proprio inizio dei lavori di costruzione di quest’opera da 41 milioni di euro.
In questa prima fase, infatti, prenderanno il via una serie di operazioni fatte di rilievi, sondaggi, indagini che richiedono dei veri e propri cantieri di lavoro – come quello che si vede nella foto – in vista della progettazione esecutiva della variante.
La seconda fase, probabilmente nei primi mesi dell’anno prossimo, vedrà l’abbrivio effettivo dei lavori di costruzione della circonvallazione per la quale il termine prescritto si aggira sugli 800 giorni lavorativi. L’impegnativo intervento che, va ricordato, comporta un notevole consumo di territorio per un fondovalle molto ristretto, inizierà ai Forti di Lardaro, appena superato il viadotto della strada provinciale per la Valle di Daone e si abbasserà in affiancamento alla statale del Caffaro sino al torrente Adanà che verrà scavalcato da un nuovo viadotto di 162 metri. Il tracciato proseguirà in sponda sinistra del torrente, occupando in parte la campagna di Agrone, poi la zona boscata e prativa di Strada, sino al nuovo svincolo progettato per la frazione stessa, verso l’abitato di Por e in funzione della zona industriale BIC.
Proseguendo per 500 metri circa a sud il tracciato troverà l’imbocco della galleria “Castel Romano” che si svilupperà per un chilometro circa e terminerà nei pressi di Cologna in una rotatoria di svincolo, innestandosi poi nella statale 237, prima dell’abitato della frazione. La lunghezza complessiva della nuova strada sarà di 3.760 metri.
Nel corso della realizzazione, l’Agenzia Provinciale per le Opere Pubbliche e gli uffici dipendenti da essa, prenderanno in considerazione le proposte alternative e migliorative del progetto avanzate a suo tempo dal Comune di Pieve di Bono ma anche da una parte della popolazione. Tra queste, due sono i “punti dolenti”: il già citato mega svincolo di Strada con un inutile “uncino” verso il BIC e la richiesta di togliere la variante dal paese di Cologna, nella parte bassa: un tratto che è stato testimone di numerosi incidenti stradali anche mortali.
Nel frattempo, si chiede vengano adottate tutte le iniziative costruttive che, nel risolvere il problema del traffico, soprattutto pesante e dell’inquinamento nei paesi di Cologna, Creto, Strada e Agrone, si facciano carico di un consumo contenuto di territorio, delle sensibilità ambientali espresse da una parte non indifferente della popolazione e dal Comune di Pieve di Bono, inerenti le modifiche richieste e comprendendo, per esempio anche un reale, efficace ripristino delle aree prative occupate temporaneamente per i lavori. La qualità della vita di queste popolazioni passa anche attraverso soluzioni rispettose dell’ambiente che le circonda.
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