Risalgono all’incirca al Quattrocento ma tra qualche anno non saranno più visibili, scomparendo poco a poco. Stiamo parlando degli affreschi della chiesa di San Marco a Magras, la cui travagliata vicenda era stata ospitata anche dalle pagine del nostro settimanale, nel 2011, quando il parroco don Renato Pellegrini, ne aveva denunciato l’evidente stato di degrado.

In questi anni, complice la mancanza di fondi, nulla è stato fatto e nessun altro sopralluogo ha fatto seguito a quello realizzato nel dai tecnici della Soprintendenza dei beni storico artistici che, per altro, avevano evidenziato che, per il momento, gli affreschi potevano aspettare per un intervento. La situazione è drammatica e, come ha confermato lo stesso don Renato, il grande San Cristoforo, danneggiato dalla forte umidità e le altre pitture murali sulla parete che guarda verso Malé sono ormai condannati a scomparire.

In alcuni punti risulta particolarmente evidente lo stato di abbandono e il rapido declino degli affreschi. Si tratta di quelli ubicati nella nicchia accanto alla porta dell’edificio sacro, sul lato rivolto verso il capoluogo solandro. L’ultima volta che Vita Trentina ne aveva scritto già cadevano pezzi interi; ora, oltre a questo, gli affreschi si accartocciano su loro stessi e il colore si sfalda come carta velina, staccandosi dalla parete. Saranno probabilmente loro i primi a scomparire del tutto, complici anche il brutto tempo e la forte umidità.

La chiesa di San Marco, la cui fondazione dev’essere anteriore al Quattrocento, è abbandonata a se stessa. Piano piano (ma potrebbe anche verificarsi un’azione più veloce, è impossibile saperlo) gli agenti atmosferici continueranno l’opera di sgretolamento degli affreschi fino a quando i resti delle antiche pitture non cadranno del tutto, lasciando esternamente spoglia la chiesetta e spazzando via per sempre un piccolo patrimonio artistico già gravemente compromesso da anni ma che forse, anche solo in piccola parte, poteva essere salvato.