Entri nel cortile e già ti senti in un mondo diverso. La freccia indica il senso di marcia, i parcheggi sono ben delineati per terra e inframmezzati da un'ordinata serie di alberelli. All’entrata dello stabilimento su un cartello a led si legge “673”: sono i giorni dall’ultimo infortunio.
La cartiera della Cham Paper Group di Condino sabato 20 settembre celebrerà i suoi primi cinquant’anni di vita, legata a doppio filo a tante di generazioni di operai e dirigenti di tutto il Basso Chiese. Dal 1964 – quando la Società Cartiere del Trentino S.P.A. installò qui il proprio impianto dando così lavoro ad ottanta persone del luogo – a parte qualche rallentamento a causa del mercato della carta e del lavoro, ha continuato ad essere fonte di occupazione per moltissimi operai della carta. Attualmente occupa 126 addetti per una produzione totale di 60 mila tonnellate di carta all’anno.
Al suo vertice negli anni si sono succeduti, nel 1985, la Cartiera di Carmignano e quindi, nel 1993, il Gruppo Cham Paper Group Italia (di cui fanno parte Condino e la cartiera di Carmignano sul Brenta). Negli anni sono acquisite numerose certificazioni di qualità e la produzione è stata ampiamente diversificata in carte patinate ad alta qualità, carte per imballaggi flessibili, etichette autoadesive e per la produzione industriale di oggetti.
Dal 1964 al 1985, sotto le Cartiere Trentine, ricorda l’attuale direttore di stabilimento Gerold Zuegg e membro del consiglio di amministrazione Cham, la cartiera ha servito soprattutto il mercato italiano nel settore dell’imballaggio flessibile, cioè delle carte per alimenti e della carta pergamena. Con l’acquisto di nuove macchine e il passaggio della produzione al ciclo continuo, dal 1992 e, ancor di più, dal 1996, con il passaggio dell’alimentazione della cartiera a metano, si è passati alla produzione di altre tipologie di carte, attraverso la tecnica dei raggi infrarossi.
Tra gli ultimi interventi, la ristrutturazione totale della macchina degli inizi del 2000, l’attivazione nel 2004 dell’impianto di trattamento acque e, nel 2012, di una bobinatrice di nuova generazione che ha consentito di aumentare ancora la produzione totale di carta. “Dal 2009 inoltre partecipiamo all’“Obiettivo 0” (Infortuni) della Fondazione Lazzareschi. Siamo stati premiati più anni”, spiega Zuegg. “Una volta siamo arrivati fino a 880 giorni senza infortuni. Dopo due piccoli incidenti il conto è stato azzerato e ora siamo a 673 giorni”. Il direttore ricorda ancora come la gestione di Cham Paper abbia messo a disposizione i fondi per il “La Cassa Mutua Interna”, per cui alcuni problemi sanitari dei dipendenti sono coperti in parte dalla ditta.
Precisione e qualità dei servizi sono davvero un “must” sia nei confronti dei clienti sia dei propri operai: “È così che si sta sul mercato”, conferma Zuegg. E per il futuro? “Condino è importante per la Cham Paper Group”, conclude Zuegg. “Andremo avanti con il nostro spirito che è basato sui cinque punti della sicurezza, dell’ambiente, della formazione, della produttività e della qualità. “Investimenti saranno fatti soprattutto su quest’ultima e sul risparmio energetico”.
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