Degasperi aveva ragione

Bolzano – Il tempo è galantuomo. Vale anche per Alcide Degasperi che in una certa vulgata storica altoatesina finora era stato l’astuto artefice di un accordo volto a favorire il Trentino a scapito dell’Alto Adige. Silvius Magnago e anche Luis Durnwalder, a proposito del processo di beatificazione, si opponevano con la motivazione che “un uomo politico non può essere un santo”. Ognuno parli per sé, si potrebbe chiosare.

In ogni caso venerdì scorso 5 settembre, nell’anniversario del famigerato accordo firmato a Parigi da Degasperi e da Karl Gruber, il presidente altoatesino Arno Kompatscher (a Trento per il premio dato a Prodi) ha detto: Degasperi, “per l’Alto Adige, è passato alla storia come il firmatario dell’Accordo di Parigi, un passaggio a lungo considerato deludente. Oggi, invece, sappiamo che proprio grazie a quell’intesa la nostra autonomia può beneficiare di un ancoraggio internazionale, e che quell’accordo rappresenta la vera Magna Charta dell’autonomia altoatesina. Grazie al patto sottoscritto da Alcide Degasperi e Karl Gruber, infatti, la questione altoatesina è stata portata all’attenzione dell’ONU, rendendo la nostra Regione speciale fra le speciali”.

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