Una porta sempre aperta…

Dopo 400 anni i frati cappuccini lasciano Ala

La chiesa gremita non era un'eccezione, perché alle celebrazioni eucaristiche del sabato sera e della domenica non si trovava mai posto a sedere; tanto più domenica scorsa, 31 agosto, in occasione dell'ultima celebrazione dei frati Cappuccini di Ala, che lasceranno definitivamente il convento entro il dieci settembre.

La presenza dei frati, ad Ala dal 1606, è un orgoglio per gli alensi che al convento hanno sempre trovato le porte spalancate, per una parola di conforto o un piatto di minestra calda, una grande disponibilità ma soprattutto una guida spirituale, con l’organizzazione di incontri, catechesi, campeggi per i giovani, pellegrinaggi per i numerosi fratelli francescani.

A celebrare la Messa di commiato è arrivato il vicario generale del Triveneto, padre Roberto Genuini, al quale è spettato anche il compito di annunciare ufficialmente la chiusura del convento, prospettata già a marzo di quest’anno con la nascita della nuova Provincia dell'ordine dei Cappuccini, che comprendendo oltre al Trentino il Veneto ed il Friuli.

La commozione si notava in molti sguardi, con qualche lacrima; dopo la conclusione della Messa concelebrata da padre Feliciano, padre Floriano e padre Vito sul pulpito è salito il sindaco di Ala, Luigino Peroni: “In questi 400 anni tanti sono stati i religiosi che ci hanno accompagnato e per un tratto del suo cammino ogni alense è legato a qualche frate particolare”.

“A nome dei presenti, degli assenti, degli indifferenti, dei malati, da quelli che guardano da lontano – ha proseguito il sindaco Peroni – tutta la comunità ecclesiale e civile vi è grata per il costante impegno profuso: le comunità che si sono succedute hanno creato la chiesa di Ala una casa nella casa.

Mai avete dimenticato di sottolineare, ognuno con la propria sensibilità, come la famiglia sia la più importante Chiesa tra le chiese, mai avete negato il vostro tempo, mai avete mostrato stanchezza o debolezza dinanzi alla mole di impegni che, ogni giorno, insieme ai vostri confratelli, avete portato avanti”. Il sindaco ha concluso il suo intervento con l’augurio che la missione pastorale che li attende dopo Ala sia proficua e che le loro nuove comunità possano ringraziare per il dono di accoglierli.

Quattro sono i frati della comunità alense: il priore Vito Valer (missionario in Mozambico per oltre trent’anni), che da oltre cinque lustri custodisce il convento, e l'anziano padre Feliciano Giovannini andranno nel convento di Rovereto; padre Floriano Kettmaier invece “ha fatto carriera” e diventerà priore nel convento di Trento al posto di padre Butterini; fratel Silvio Zencher si trasferirà nel convento di San Martino d’Arco, nel quale nel lontano 1964 prese i voti.

È seguito anche il saluto da parte del decano e da parte del coro, diretto dal maestro Vicentini: “Siamo onorati di avervi avuto pastori, ci sentiamo privilegiati per aver contribuito ad accompagnare con il canto le celebrazioni eucaristiche”. L'augurio, condiviso da tutti, è quello di trascorrere una serena e tranquilla nuova vita, sorretti dall’amore di Cristo e “accompagnati dalle nostre preghiere”.

Cosa succederà ora a chiesa e convento? La comunità di Ala non rimarrà “orfana”: “Ogni giorno il convento sarà presidiato per alcune ore dai frati di Rovereto – spiega padre Roberto -, che celebreranno le Sante Messe nella come ora, senza nessun cambiamento d’orario”.

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