Marciumi guastafeste

Si preannuncia una vendemmia difficile. Le continue piogge hanno favorito l’insorgenza di botrite e marciume acido. A rischio quantità e qualità dell’uva, soprattutto nel fondovalle. Si spera nel ritorno del sole

Un amico viticoltore della Bassa Vallagarina ha dovuto iniziare anzitempo, lunedì 25 agosto, la vendemmia del Pinot grigio su ordine tassativo della cantina sociale di Avio della quale è socio.

Erano in otto fra familiari e parenti per accelerare il lavoro, ma già dal primo carico di 15 quintali hanno dovuto eliminare più di 5 quintali di uva. I grappoli colpiti da marciume sono finiti a terra, perché la cantina vieta il conferimento di uve guaste per non compromettere la vinificazione della partite sane. Il caso del viticoltore di S. Margherita di Ala rispecchia, pur in scala ridotta, una situazione diffusa nel resto del fondovalle trentino.

A provocare il danno a carico della quantità e qualità dell’uva concorrono in misura variabile, ma sempre complementare, botrite e marciume acido. Impossibile per ora quantificare le conseguenze del duplice attacco a livello provinciale. Il 21 agosto presso la Fondazione Mach di S. Michele si è svolta la consueta riunione prevendemmiale convocata per iniziativa congiunta dell’Associazione enologi enotecnici della provincia di Trento e del Centro per il trasferimento tecnologico della FEM. E’ stato fatto il punto sullo stato di maturazione dell’uva e sulla presumibile entità della vendemmia.

I tecnici dell’Unità viticoltura iniziano già dalla fase di invaiatura a raccogliere campioni di uva nelle varie zone viticole e a sottoporli ad analisi per controllare la progressiva evoluzione dei processi di maturazione. La riunione si è conclusa con la previsione di una produzione di 1 milione 150 mila quintali ed un calo del 15% rispetto alla media provinciale. L’enologo Luciano Groff che ha stilato il verbale della riunione precisa però che il dato è da ritenere sovrastimato.

Al danno quantitativo si aggiunge quello qualitativo. L’analisi di una serie di campioni di Pinot grigio effettuata il 26 agosto ha rilevato i seguenti dati: grado zuccherino medio 18° Brix, acidità totale 9,5 per mille, pH inferiore a 3, contenuto di acido malico 5 grammi/litro. Il quadro denota uno stato di maturazione anomalo e ritardato.

La situazione, almeno per quanto riguarda lo stato sanitario delle uve, appare meno compromessa nelle fasce altitudinali di media e alta collina. Se nel fondovalle sono i marciumi a prevalere, più in alto e in prospettiva (prossimi giorni) è la lentezza della maturazione a preoccupare.

Anche la crescita abnorme degli acini dopo l’inizio delle piogge estive (22 giugno) può avere determinato fessurazioni della buccia su varietà delicate quali il Muller Thurgau con conseguente disfacimento. Nell’elenco dei principi attivi contro la botrite figurano anche prodotti biologici a base di batteri e funghi antagonisti o inibitori di sviluppo che però risultano inefficaci quando la pressione della botrite supera come quest’anno determinati livelli. Ma l’insegnamento più importante che si può trarre dai fatti fin qui descritti è semplice e lapidario. In annate critiche come quella che si va concludendo la migliore arma di difesa è uno sviluppo equilibrato della vite e del vigneto che deve iniziare ancora nella fase di impianto scegliendo siti adatti ad ogni varietà e cloni con grappoli non troppo compatti.

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