Un’estate da record. Quella del 2014 verrà ricordata come la più piovosa dal 1921, ossia dall’anno in cui sono iniziate le rilevazioni delle stazioni meteorologiche in Trentino. I dati, diffusi da Meteotrentino, si riferiscono al numero di giornate piovose.
Per quanto riguarda i millimetri di pioggia caduta, il 2014 si posizione al terzo posto in classifica, dopo gli anni 1937 e 1934. “Vanno distinti però i singoli mesi estivi – spiega ai microfoni di Trentino inBlu il meteorologo Roberto Barbieri. – Mentre il mese di giugno è stato sostanzialmente nella media, luglio e agosto sono stati mesi critici. A luglio abbiamo registrato un record di precipitazioni con ben 21 giorni di pioggia e con temperature inferiori alla media”. Un’estate che non verrà dimenticata, soprattutto da coloro che hanno dovuto fare i conti con le conseguenze del maltempo: albergatori e agricoltori.
E se da un lato il Trentino annuncia lo stato di calamità naturale e chiede fondi all’Europa per far fronte ai danni causati alle coltivazioni dal maltempo, chi può tracciare un bilancio positivo sono i glaciologi. Quest’anno per la prima volta dopo decenni si è assistito ad una battuta d’arresto nell’arretramento dei ghiacciai alpini. “La stagione invernale particolarmente nevosa – spiega il glaciologo Christian Casarotto – e l’estate fresca e umida sono condizioni favorevoli ad un mantenimento del ghiaccio e ad un arretramento particolarmente attenuato. Negli ultimi tre anni i ghiacciai sono arretrati molto meno che rispetto agli ultimi trent’anni. Quindi la situazione attuale è soddisfacente. Tuttavia bisogna essere cauti. Un’estate particolarmente fresca e piovosa non può fare la differenza: è necessaria una serie consecutiva di almeno 3-5 stagioni in queste condizioni meteorologiche per poter prevedere un’avanzata del ghiaccio. Siamo, comunque, sulla strada giusta”.
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