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Il piccolo Vittorio Emanuele II, non ancora diventato re, ci giocava da bambino e chissà quante ore ha trascorso in compagnia di quei burattini. A Cles all’interno della mostra “Buratto, fili, bastoni” allestita a Palazzo Assessorile fino a settembre, c’è una piccola chicca da scoprire, ovvero il teatrino giocattolo proprio di colui che è passato alla storia per essere stato il primo re d’Italia dopo l’unificazione.
Il teatrino, datato 1825, è costruito in legno e su tutti i lati è decorato con disegni, mentre in alto riporta lo stemma sabaudo e la corona. All’interno, sei burattini, diversi per costumi e per il volto, animavano il giocattolo del futuro re. Il teatro è dono di un anonimo piemontese e arricchisce l’esposizione, presentandosi come uno dei tanti teatrini da gioco che pure si possono ammirare nelle sale, ma più sfarzoso sia per i decori sia per come è stato conservato, intatto da quando ci giocava il futuro re d’Italia. Poco lontano si trova invece un teatro giocattolo viennese, anche qui dono di un anonimo, tranne che per il colore-quello di Vittorio Emanuele è color legno, questo verde-simile a quello sabaudo. Che sia stato il gioco di qualche imperatore d’Austria? Non è specificato, ma non è da escludere.
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