In attesa dell'inaugurazione del 2015, Forte Pozzacchio nel comune di Trambileno apre le porte al pubblico, alla fine di un lungo periodo di restauri, su progetto dell'architetto Francesco Collotti. Si sono appena conclusi i lavori di messa in sicurezza della strada sterrata, a rischio di frane, che conduce alla testimonianza forse più spettacolare della prima guerra mondiale in Trentino.
Il forte, mai utilizzato a pieno regime, è interamente scavato nella roccia. Il secondo lotto dei lavori ha interessato le rifiniture della struttura, con l'installazione di pannelli informativi, e la sistemazione dello spazio esterno, un parco ricco di testimonianze storico-naturali. Una delle baracche è stata adibita a punto informativo.
La costruzione del forte austriaco iniziò nel 1911 ad opera di personale civile. Avrebbe dovuto far parte del sistema difensivo che l'Impero Austro-ungarico stava realizzando da tempo, lungo i confini meridionali del Trentino, in previsione di un attacco italiano, ma non si riuscì a portarlo a termine.
Quando infatti scoppiò il conflitto mondiale, il 24 maggio 1915, mancavano le due cupole corazzate girevoli con obici da dieci centimetri, che avrebbero dovuto essere issate sulla cima. I due fori campeggiano oggi, visibili dall'alto e raggiungibili da visitatori e turisti tramite una scala in metallo e una struttura interna arancione, installata nel primo lotto di lavori, conclusosi nell'estate 2012.
Chi raggiunge la cima gode di un panorama mozzafiato, domina la Valmorbia e alcune montagne teatro della guerra. Il forte – chiamato dagli austriaci “Valmorbia-Werk” – costituiva all'epoca un esempio avanzato di tecnologia militare. Anche se incompiuto, non rimase del tutto abbandonato; le truppe italiane lo occuparono nel giugno 1915 e fu ripreso dagli austro-ungarici nel maggio del 1916.
Qui nella notte tra il 28 e 29 giugno 1916, si consumò un bagno di sangue nel tentativo italiano di rioccuparlo. Allo scoppio della guerra nella struttura erano in funzione le gallerie, i ricoveri, l'acquedotto, che serviva non solo per i soldati ma anche per il raffreddamento degli armamenti, gli impianti di areazione e idraulici. È quanto si può ancora in gran parte vedere, utilizzando il cantiere “incompiuto” arancione, volutamente realizzato così come segno della storia interrotta, ma anche di speranza per il futuro, ora si esce “a riveder le stelle”.
In agosto la struttura aprirà con il seguente orario:
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. Intanto l'associazione culturale ricreativa “Il Forte Pozzacchio”, in collaborazione con il comune, propone quattro eventi, in tre domeniche di agosto e una di settembre. Si parte il 3 agosto, alle 15, con lo spettacolo “Addio alle armi” di Ernest Hemingway, con Maurina Pettorruso e Stefano Pietro Detassis di TrentoSpettacoli.