Nel centenario dell'elevazione a parrocchia, presentati i primi due libri sulla vita della comunità
Il progetto ha preso vita nel 2007 con il volume “La Chiesa dell’Assunta a Spera in Valsugana”. Ora, trova compimento con altre due pubblicazioni, “Santa Apollonia in Spera” di Vittorio Fabris e “Spera, storia di una comunità” di Claudio Fedele. I due libri sono stati presentati nelle scorse settimane in un centro polifunzionale gremito di gente. E non a caso è stato scelto il 2014, anno in cui ricorre il centenario dell’elevazione a parrocchia della Curazia di Spera, festeggiato domenica scorsa (vedi box).
“Il nostro paese non aveva ancora una sua storia scritta”, ricorda il sindaco Alberto Vesco. “Ciascuno conosceva la propria, quella dei suoi antenati, ma la storia della comunità mancava. Oggi, con questi due volumi, offriamo un primo spunto per indagare sulle vicende della comunità di Spera dalle origini fino agli anni Venti del Novecento senza escludere quelle legate al suo patrimonio artistico e quelle religiose che formano parte integrante della nostra storia”.
Il primo libro lo ha scritto Vittorio Fabris. Si parla dell’antica chiesa cimiteriale di Santa Apollonia, dedicata inizialmente all’Invenzione o Esaltazione della Santa Croce e, successivamente, a Santa Apollonia. Sorge fuori dell’abitato, in località Paterni: venne eretta tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo ed è tra le più antiche della Valsugana. Il volume si compone di due parti: la prima descrive in modo molto dettagliato e puntuale il centro storico di Spera, le variazioni attraverso i secoli delle tipologie abitative e produttive, l’architettura spontanea e rurale, le fontane, le testimonianze della devozione popolare e i suoi monumenti più insigni tra i quali primeggia la chiesa cimiteriale di Santa Croce, una delle più significative della regione, ricca di pregevoli opere artistiche, religiose e devozionali. La seconda parte è costituita da un’appendice documentaria che indaga attraverso lo studio, la trascrizione e la traduzione dei testi originali in latino i vari fatti salienti della storia “religiosa” della comunità.
Il libro scritto da Claudio Fedele, invece, parte dall’assunto che le vicende di un piccolo paese sono composte da atti della gente comune che, giorno dopo giorno, con il suo lavoro, le sue quotidiane occupazioni, mantiene viva la lingua, le tradizioni, i costumi: tutti ingredienti che segnano il tempo della storia di un paese. Avvalendosi di materiali d’archivio inediti, indaga le vicende religiose, sociali, economiche e culturali del paese, dalle sue origini fino agli anni Venti del Novecento: le principali controversie con le comunità vicine, la storia della scuola del paese, le vicende dell’emigrazione tra il XVIII secolo e la prima guerra mondiale, compresa la disgregazione della popolazione profuga verso l’Impero e il Regno d’Italia.
Quasi tutto il materiale raccolto risulta inedito ed è stato reperito negli archivi di Trento (Archivio di Stato, Archivio Provinciale e Archivio Diocesano), Bolzano (Archivio Provinciale), Innsbruck (Tiroler Landesarchiv) e Venezia (Archivio di Stato), l’Archivio Vescovile di Feltre, presso gli archivi comunali e parrocchiali locali (Spera, Strigno e Borgo Valsugana) e altri enti di conservazione (Biblioteca Comunale di Trento, Fondazione Biblioteca San Bernardino di Trento, Ufficio del Catasto di Borgo Valsugana).
“Nei volumi si avverte, forte, l’amore per il territorio e per la sua storia”, conclude Vesco. “Agli autori va riconosciuto il merito di non essersi limitati a scrivere semplicemente con la penna, ma di essersi immersi nell’impresa con cuore e con affetto. Spera è ciò che la sua storia ha costruito, una storia affascinante e sarà quella che lo sforzo e l’intelligenza di ciascuno e di tutti contribuiranno a costruire in una sintesi dinamica che continua nel tempo. Dove si può essere attori o semplici spettatori”.
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