Parte dal congresso nazionale di Trento il nuovo soggetto promosso dalla Fap Acli
Il 43% dei pensionati in Italia, cioè quasi 7 milioni di persone, ha un assegno mensile inferiore a mille euro. Di questi, 5 milioni percepiscono una rendita media di 702 euro lordi mensili, e altri 1,2 milioni di soli 294 euro. Sono i dati preoccupanti diffusi dall'Inps con il bilancio 2013 presentato a Montecitorio martedì 8 luglio, che evidenziano ancora una volta l'ampliamento delle fasce sociali da tutelare. “In questi anni il potere d'acquisto delle pensioni è diminuito del 30%: – ha affermato Pasquale Orlando, segretario nazionale Fap Acli, nella relazione introduttiva al Congresso Nazionale – per questo chiediamo al governo di rivalutare le pensioni all'inflazione reale che ha massacrato gli assegni negli ultimi anni”.
Con il quarto Congresso Nazionale della Federazione dei Pensionati e degli Anziani delle Acli, ospitato a Trento da martedì 8 luglio a giovedì 10, la Fap accentua il suo impegno nella tutela delle pensioni e del welfare e lancia la proposta di diventare a tutti gli effetti un nuovo sindacato. I 348 delegati in rappresentanza dei 129.864 aderenti alla Fap a livello nazionale discutono infatti su quali siano “i compiti di un sindacato nuovo” che li faccia sentire “protagonisti nei territori per riformare dal basso il sistema di welfare” (questo il motto dell'incontro nazionale).
“Il sindacato in questi tempi non gode di buona reputazione. Eppure noi lo abbiamo conosciuto come uno straordinario strumento di emancipazione, partecipazione, tutela, rappresentanza e promozione umana e civile dei lavoratori. Ma non vogliamo bloccarci in un’inutile nostalgia”, ha chiosato Orlando: “La Fap Acli vuole essere il sindacato nuovo degli anziani e dei pensionati per riscoprire il senso di un luogo e un percorso di solidarietà tra le persone mettendosi alla prova dell’innovazione per garantire ai nostri soci migliore qualità della vita”.
Una proposta emersa già nel terzo congresso provinciale della Fap tenutosi lo scorso 21 giugno, accompagnata dalla necessità di lanciare un vero e proprio patto generazionale con i giovani, concetto ribadito anche da Orlando: “È quello che può garantire la coesione sociale e contrastare la frammentazione che ci vede impotenti di fronte ai cambiamenti imposti dalla crisi e dalla speculazione”.
Indicando i molti i temi su cui Fap e Acli sono impegnati sul territorio, il presidente nazionale Acli Gianni Bottalico è tornato sul tema della previdenza e della rivalutazione delle pensioni, senza nascondere una prospettiva di ulteriore impoverimento e diffusione della povertà per la popolazione anziana (e per i futuri anziani) e richiamando la necessità di “pensare sin dall'oggi a nuove forme di mutualismo in campo previdenziale”.
Come ha sottolineato più volte Orlando, è proprio dal mutualismo (la “grande intuizione che sta alla base dello sviluppo della nostra società e che nasce dall’esperienza del mondo cattolico”) che l'Italia ha bisogno di ripartire per costruire un nuovo welfare, garantendo accesso alla sanità e migliorando il potere di acquisto delle pensioni. Orlando ha ricordato anche l'urgenza di una legge sulla non autosufficienza: “L’Italia è rimasta da sola, in Europa, a non contare su un fondo sociale per aiutare le famiglie che hanno al loro interno persone non autosufficienti. Sono anni che aspettiamo la legge”.
Nella convinzione che la costruzione di una società più giusta e solidale passi attraverso la lotta alla povertà, la Fap rinnova il suo impegno nel garantire agli associati una migliore qualità della vita. “Proviamo ad essere un soggetto che organizza la solidarietà concretamente”, è la promessa di Orlando, consolidata da alcuni esempi di “nuovo mutualismo”: “Sperimentiamo con altri soggetti la creazione di ambulatori medici, proponiamo alle banche un patto per crescere insieme, creiamo opportunità di impiego valorizzando la competenza e l'esperienza delle persone anziane e il loro impegno volontario”.
Giovedì 10 l'assemblea elegge i suoi organi statutari: il nuovo Comitato Nazionale e il Collegio nazionale dei probiviri.
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