A suon di campeggi

La crisi economica segna un risveglio dei campi estivi, che si propongono in uno spirito diverso rispetto al passato. L'esperienza di Cognola

Con il tutto esaurito su tre turni Coloniola, l'antica casa colonica trasformata in sede per soggiorni estivi per ragazzini ed adolescenti della parrocchia di Cognola, ha festeggiato i 30 anni di vita. Lo stabile è molto più antico. Su uno spuntone di roccia che affiora dal terreno all'ingresso è ben visibile una data, 1889. Un'altra scritta scolpita su una pietra angolare sta ad indicare la data di acquisto: 25.4.1984, dopo una trattativa con i proprietari condotta dall'allora parroco don Franco Mariotti con il contributo determinante di alcuni benefattori. L'attività della colonia è proseguita con il successore, don Romano Caset. Della struttura hanno potuto beneficiare, nel corso degli anni anche altre parrocchie cittadine, nel momento in cui si era attenuata la domanda di adesione da parte delle famiglie.

La crisi economica, con le sue ripercussioni sugli strati più deboli della collettività, segna un risveglio dei campeggi, che si propongono come opportunità di socialità, aggregazione e catechesi, in uno spirito di uso della vacanza e partecipativo, completamente diverso rispetto al passato. Le famiglie sono presenti e ben rappresentate nel servizio di coordinamento e gestionale della cucina, in quello di supporto in caso di trasferimenti per le escursioni in quota e nella giornata finale dedicata tutta a loro, resi partecipi dell'attività svolta nei dieci giorni di soggiorno.

“Coloniola” è una capiente struttura rurale, posizionata proprio all'imbocco di val Daone su un pianoro prativo, tutto circondato da boschi, che sovrasta il greto del Chiese. Era utilizzata quale residenza per la famiglia contadina alpina, con annesso fienile, stalla, legnaia e cantina, solitamente dalla fine del disgelo primaverile fino alle prime gelate autunnali, durante la fienagione, la coltivazione dei boschi e l'alpeggio. Le opportunità di escursioni per gli ospiti di “Coloniola” sono molteplici, anche se i ragazzi sembrano ancora condizionati dalla sedentarietà, visto l'applauso al meteo che annunciava pioggia proibitiva nel giorno in cui era in programma una gita in val di Fumo.

Ma il ritmo della giornata tipo, in campeggio, è vivace. Dopo la sveglia mattutina a suon di musica, la vita in colonia non concede altro riposo per il susseguirsi di giochi collettivi, canti e danze, momenti di dibattito e riflessione, lavori di squadra nel disbrigo di alcune mansioni come la pulizia delle stanze, il servizio di mensa e il riordino della sala pranzo. Il programma del campeggio varia da turno a turno. La preparazione del percorso socio-religioso ha preso il via ancora ai primi di maggio per iniziativa di coordinatrici e coordinatori, in collaborazione con parroco e animatori. Il personaggio assunto a modello nel primo turno è il leggendario Robin Hood. Intorno a lui ruotano, ogni giorno, gli altri protagonisti che hanno contribuito a scrivere una delle più interessanti pagine della storia inglese all'inizio del secondo millennio. Spunti storiografici che riportano tutti a virtù umane come la libertà di pensare, di essere fratelli, all'aiuto reciproco, alla gioia, al distacco dalle cose terrene, alla repulsione dell'ingiustizia all'amore pieno, alla verità. Ogni argomento è supportato anche da un breve brano evangelico che offre lo spunto per un'interiorizzazione di principi e valori di vita. Il percorso ha anche una sua caratteristica iconografica con la riproposizione dei comprimari, in costume d'epoca, che vengono svelati giorno dopo giorno, per presentarsi in bella mostra l'ultimo giorno alla festa della famiglia.

Gran lavoro dunque per le tre mamme (Michela, Ilaria e Angela) e la nonna (Irma) dello staff organizzativo e per i sette studenti dello staff d'animazione. Oggi i giochi, (di solito calcetto, recite o “da tavolo”) sono preceduti dai lavori di gruppo per confezionare il materiale da usare “in battaglia”: nelle gelide acque del torrente Chiese si consuma un'appassionante guerra navale, con getti di sabbia su barchette di carta degradabile. Il motto è contro ogni forma di danneggiamento della natura .

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