Un allestimento davvero inedito, anche per la Cattedrale di Trento: centocinquanta coristi provenienti dai cori parrocchiali delle comunità di Rovereto, Martignano e Villazzano preparati dai maestri Roberto Garniga, Maria Antonietta Marongiu, Tarcisio Chini e Nino Ducati, 11 cantanti e 25 orchestrali, diretti dal maestro Stefano Chicco, due narratori e sette danzatrici dell’Associazione “Amici dell’Operetta” di Rovereto coordinate da Paola Signorati, numerosi altri volontari. Un gruppone di persone che si sono ritrovate insieme e insieme hanno lavorato per offrire all’arcivescovo Luigi Bressan, un dono particolare in occasione dei suoi tre giubilei. E' un Oratorio su misura, tutto dedicato alla figura e alla storia di San Vigilio, patrono della città di Trento e della diocesi.
Scritto da don Fortunato Turrini e musicato da don Marco Deflorian, l’Oratorio narra la vita del terzo vescovo di Trento con semplicità, puntualità ma soprattutto emozione. Si tratta della quinta composizione musicale d’ispirazione religiosa, non liturgica con trama compiuta dopo “Il Risorto”, “Giovanni Battista”, “Paolo di Tarso” e “Antonio Rosmini”, uscita dall’estro artistico e dalla competenza musicale di don Marco.
Le immagini proiettate, sapiente frutto della creatività di Romina Bandera, le parole e la musica hanno toccato le corde più profonde del cuore dei presenti tanto che a fine serata molti si sono detti commossi per quanto vissuto. Sì, vissuto, perché ciascuno è stato preso per mano e guidato alla scoperta di Vigilio grazie alle parole della madre, s. Massenza. La sua presenza discreta, le sue ansie e i suoi incoraggiamenti ben espressi dal tema musicale, hanno accompagnato Vigilio nei suoi primi anni di vita a Roma, nel suo incontro con Ambrogio a Milano, l’arrivo a Trento, il suo cammino di pastore condiviso con i tre martiri anauniesi fino alla morte e alla gioia eterna.
Un tripudio di note, l’alleluia finale, intenso, possente e al contempo soave con le sette danzatrici che sembravano accompagnare realmente l’anima di Vigilio in cielo e invitare i presenti a non avere paura di questo momento ma a gioire. Certo la cornice della cattedrale di Trento in cui l’opera è stata eseguita ma soprattutto in cui i temi evocati si sono realizzati e che custodisce i resti di Vigilio, Sisinio, Martirio ed Alessandro, ha contribuito ad emozionare.
Un Oratorio per dire grazie a mons. Bressan p dal Comune di Trento in collaborazione con l’arcidiocesi. Il sindaco, Alessandro Andreatta, a nome del consiglio comunale e del suo predecessore, Alberto Pacher, ha sintetizzato in tre immagini l’operato di mons. Bressan: instancabile camminatore, sia in montagna che sulle strade del mondo, uomo di incontro e dialogo, uomo di speranza costruttore di comunità. Un inno all’amore: quello di una madre, Massenza, di un pastore, Vigilio, di Dio ma anche della comunità trentina per il suo vescovo. L’arcivescovo ha consegnato a don Fortunato Turrini il diploma di onorificenza e a don Marco Deflorian la medaglia d’argento di s. Vigilio in segno di ringraziamento.
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