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Alla fine le scelte del c.t. Cesare Prandelli sono arrivate e, come previsto, hanno lasciato uno strascico di polemiche. La scelta di puntare su giocatori in piena efficienza, anche per motivi climatici, ha fatto vittime illustri, a partire da Giuseppe Rossi, l’attaccante della Fiorentina, che nel mese di gennaio (in quel momento era capocannoniere del campionato) ha patito un gravissimo infortunio al ginocchio, il terzo della sua carriera, dal quale ha saputo riprendersi, grazie ad un recupero rapido: è tornato s giocare le ultime partite di campionato, ma un conto è scendere in campo e un conto è garantire la piena integrità fisica ma soprattutto una condizione atletica, necessaria per certi scenari, come lo è per l’appunto un campionato del mondo. Stesso discorso anche per l’esterno Maggio (di cui si parla anche nelle prossime pagine essendo veneto), così come il veronese Romulo, che negli ultimi giorni del ritiro di Coverciano ha lamentato qualche acciacco fisico, al quale è stato preferito Parolo. Un gravissimo infortunio (frattura esposta della tibia) avvenuto nell’ultima amichevole contro l’Irlanda, ha messo fuori gioco Montolivo, un giocatore prezioso negli schemi del selezionatore azzurro, costretto ora a rivedere i piani anche a livello tattico in mezzo al campo. Scelta tecnica invece la rinuncia dell’attaccante romanista Destro, che si aggiunge a quelle fatte in precedenza, di Toni, Gilardino e Diamanti, ma su quest’ultimo ha pesato anche il trasferimento in un club cinese, avvenuto nel mercato di gennaio.
Sul ruolo di titolare di portiere non ci sono dubbi: sarà Buffon a difendere la porta della nazionale, anche il campionato appena concluso ha dimostrato che, pur considerando la carta d’identità, al momento non c’è di meglio in fatto di sicurezza. Prima riserva è Sirigu, che nell’amichevole contro l’Irlanda ha dimostrato di essere in buona condizione. Terzo portiere il giovane Perin, uno dei tre classe 1992 della nostra rappresentativa (gli altri due sono De Sciglio e Verratti), che sembra destinato a rappresentare il futuro azzurro.
E’ possibile che alla fine mister Prandelli decida di puntare come titolari sui tre difensori juventini, ossia Chiellini, Bonucci e Barzagli, in grado di garantire una certa continuità di rendimento. C’è da capire se il c.t. opterà per la difesa a tre e allora in questo caso il blocco-Juve (23 gol subiti in 38 giornate di campionato) sarebbe bello che pronto, mentre in caso di difesa a quattro, buone alternative come esterni sono Abate e De Sciglio, mentre da centrale può giocare anche Paletta. Semmai a preoccupare sono le condizioni fisiche, non ottimali di Paletta ma soprattutto di Barzagli (per buona parte della stagione afflitto da tendinopatia), per questo in Brasile è volato anche l’interista Ranocchia, centrale di difesa: la rosa dei 23 elementi dovrà (necessario quindi il “taglio” di un giocatore) essere presentato entro le 24 ore della prima partita, ossia il 13 giugno.
Qui nonostante la rinuncia forzata di Montolivo, non mancano elementi di qualità e quantità, a conferma di come il centrocampo rappresenti sulla carta il reparto forse migliore dell’Italia a Brasile 2014: stiamo parlando dei vari Pirlo, De Rossi, Marchisio, Candreva, Aquilani e Thiago Motta, un giusto mix di esperienza, piedi buoni e visione di gioco. A questi vanno aggiunti Parolo e l’emergente Verratti, uno dei tre giocatori del Paris Saint Germain (gli altri due sono il portiere Sirugu e l’altro centrocampista Thiago Motta), che poi sono anche gli unici che militano all’estero. Anche qui per la scelta dei giocatori, sarà decisivo il modulo, con la possibilità anche di effettuare un certo turn-over.
La già ricordata rinuncia a “Pepito” Rossi ha aperto le porte ad Insigne, uno dei tra quelli apparsi in maggiore forma nel finale di campionato, come ha dimostrato la finale di Coppa Italia vinta dal Napoli. Per il resto, cosi come avvenuto agli europei di due anni fa quando conquistammo la piazza d’onore alle spalle della Spagna e lui fu decisivo, saranno fondamentali le performance di Balotelli che pur tra alti e bassi ha dimostrato di poter decidere i match. Il nome nuovo del campionato è sicuramente quello di Immobile, capocannoniere del torneo, destinato a giocare la prossima stagione con la maglia dei tedeschi del Borussia Dortmund, mentre il suo (ormai ex) compagno di squadra granata Cerci, può rilevarsi un prezioso jolly. Abbiamo lasciato per ultimo, ma non certamente per scelte meritocratiche, Cassano, fuori dal giro della nazionale da alcuni anni e convocato a “furor di popolo”: il campionato ha detto che l’ex barese può essere decisivo.
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