Conclusa la serie di incontri sul tema del riuso: dalle malghe alle miniere, all'arte, si diffondono le buone pratiche. Per l'ambiente, contro lo spreco
Si è svolta a Cavareno, con tanti laboratori per bambini sul riuso e il recupero dei materiali, un convegno e una cena con i prodotti tipici locali, la giornata conclusiva (in collaborazione con la Charta della Regola – Fucina dei Mestieri) di una serie di convegni e incontri improntati sul riuso in tutti i campi. Organizzati dalla Comunità di Valle in collaborazione con diversi Comuni, enti della Provincia e molte associazioni presenti in Valle, gli incontri si sono svolti nei mesi precedenti in vari comuni della Valle e hanno riguardato diversi temi: la mobilità sostenibile, i pascoli e le malghe (come riuso del territorio), la banca del tempo, il riuso dei beni ambientali collettivi, delle tecnologie e del sottosuolo.
“Vogliamo promuovere e incentivare scambi di buone pratiche, diffondere una sensibilità ambientale, creare nuove opportunità di riutilizzo non solo di materiali, ma anche di energia, territorio, lavoro…”, ha spiegato l’assessore della Comunità di Valle Rolando Valentini. “È ormai assodato come l’uso delle nuove tecnologie riempia il nostro tempo, velocizzando da un lato le nostre attività, ma accentuando nel contempo la frenesia del vivere quotidiano. Siamo nell’epoca moderna della multimedialità, che ci offre una sovrabbondanza di comunicazioni, informazioni ed applicazioni tecnologiche con grandi potenzialità per il nostro vivere”.
In uno dei convegni le malghe sono state prese in considerazione come beni collettivi e inquadrate da un punto vista complessivo, non come un bene di un singolo Comune e indipendente dalle altre. Si è proposta una mappatura a livello di Valle per indagare sulle necessità degli allevatori e degli amministratori per creare la figura del gestore come una persona preparata, che conosce il territorio e l’arte casearia attraverso scuole di preparazione. La professione del malgaro non deve andare persa. Occorre una scuola di formazione anche per la gestione delle malghe e del territorio, per poterle promuovere al meglio anche dal punto di vista turistico. Come è stato fatto in Val di Ledro, anche in Val di Non bisognerà trovare linee guida comuni per la loro gestione.
Il riuso del sottosuolo, come le miniere della Cementi Tassullo, è stato oggetto di un altro convegno. Molte le potenzialità di questi spazi, per la conservazione della frutta, con risparmio di territorio per la costruzione di nuove celle e di energia per la conservazione. Adesso si stanno ultimando, sempre in queste gallerie, i bacini sotterranei per il contenimento dell’acqua irrigua per conto del Consorzio Irriguo della Predaia. Troveranno posto anche i computer per i database di Trentino Informatica, tutto nell’ottica del risparmio energetico e di terreno prezioso, poiché le gallerie, con una temperatura di 8 gradi, costante tutto l’anno, garantiscono un grande risparmio energetico sul raffreddamento dei computer.
Durante la tavola rotonda “Arte, aspetti valoriali e ri-uso dei materiali” proposta nell'ambito dell'iniziativa “Ri-piazza”, la psicologa a psicoterapeuta Elisa Zanon ha parlato della “psicologia dell'ambiente”, una branca della disciplina che si occupa di studiare la relazione tra il comportamento umano e l'ambiente. Marina Argenti, arte terapeuta che opera nel campo della formazione degli insegnanti, ha detto che l'artista ha il compito di cambiare il modo di vedere le cose, mentre Annalisa Casagrande, responsabile della didattica al Mart, ha fatto una carrellata sulle opere e sugli artisti che, ispirandosi ai movimenti dell'”Arte Povera” e della “Land Art”, hanno tradotto nei loro lavori la consapevolezza dei limiti dello sviluppo. Un'opera dopo l'altra, ognuna accompagnata da una riflessione, un'emozione, una provocazione, per capire, alla fine, come la creatività artistica, la sensibilità ecologica, le buone pratiche di riuso possano essere utili per il mondo, ma anche belle e stimolanti per coloro che guardano.
Ancora Rolando Valentini: “L'auspicio, per tutti, è che quest'iniziativa possa essere ripetuta nei prossimi anni e, sopratutto, che le buone pratiche per un mo(n)do più giusto di vivere possano crescere per il benessere dei singoli e delle comunità”.
Lascia una recensione