Con la testa nel pallone

Mancano poche ore all'inaugurazione ufficiale del Campionato mondiale di calcio 2014 a San Paolo del Brasile. Il via della cerimonia della Federazione internazionale (Fifa), è fissata per le 19 (ora italiana), di giovedì 12 giugno. Rio de Janeiro accoglierà le due finaliste un mese e un giorno più tardi, il 13 luglio. Il primo colpo di fischietto, alle 22, sarà per la partita Brasile-Croazia. L'Italia scenderà in campo contro l'Inghilterra il 14 giugno a Manaus, nel Nord-ovest, uno dei 12 stadi, in altrettante città, un numero finora mai raggiunto, dove si disputeranno le partite fra le 32 formazioni nazionali in campo. Non va dimenticato che il Brasile è più grande dell'intera Europa occidentale. I costi del Governo brasiliano per la preparazione dell'evento si aggirano sui 14 miliardi di dollari per spese che comprendono i lavori di costruzione o di ristrutturazione degli stadi e i progetti infrastrutturali. Si tratta dell'importo più elevato, mai raggiunto prima, nella storia della Coppa del mondo. Nel 2006 i miliardi spesi dalla Germania furono 6; 4 dal Sudafrica nel 2010. La quota di premi messi in palio dalla Fifa è di 454 milioni dei dollari che rappresentano solo una fetta dell'enorme giro d'affari della competizione.

E' un animaletto esotico, l'armadillo, cui è stato dato il nome di “Fuleco” la mascotte ufficiale scelta dalla Fifa per le caratteristiche che legano l'animale al gioco del calcio. Quando infatti è minacciato dai predatori l'armadillo si arrotola su se stesso tanto da sembrare una palla. Sono quattro i brani adottati per la ventesima edizione della Coppa 2014. La canzone ufficiale “We Are One” è frutto di una collaborazione tra il rapper Pitbull e le cantanti Jennifer Lopez e Claudia Leitte.

Il logo, invece, mostra la silhouette della coppa del mondo, formata da tre mani stilizzate di colore verde e giallo che richiamano la bandiera del Brasile con i suoi 200 milioni di abitanti. Secondo gli autori le mani hanno anche un messaggio umanitario di interconnessione culturale tra i popoli. La massima competizione internazionale si presenta dunque con numeri da record come la massa di turistici e tifosi, valutati in oltre 4 milioni di persone che stanno arrivando da tutto il mondo con più di 3 milioni e mezzo di biglietti venduti, tuttavia, tra molte speranze e forti contraddizioni. Da un lato gli occhi sono puntati sulle possibili squadre-rivelazione, dall'altro sui paradossi del Paese ospitante. Per molte squadre del sud del mondo, il campo da calcio rappresenta un'occasione per capovolgere i pronostici e conquistare una rivincita, almeno morale, sui Paesi ricchi. E' più che probabile che anche in Brasile, come nelle precedenti edizioni, talune formazioni cerchino di imitare la Corea del Nord del 1966 o quella del Sud del 2002 che, in entrambi i casi, eliminarono l'Italia, o il Senegal che nel 2002 contribuì alla disfatta della Francia. Delle candidate al ruolo di rivelazione se n'è parlato in tutta la fase di avvicinamento ai mondiali ed anche in questa appassionante vigilia. Ma da tempo il clima si è surriscaldato per i molti problemi insoluti a livello interno con una crescita esponenziale nelle favelas, spuntate come funghi, delle violenze che si credevano relegate al passato sotto la spinta anche di flussi migratori determinati dall'abbandono in massa delle vastissime aree rurali, da tempo terra di conquista delle lobby di industriali e multinazionali, dalle proteste dei movimenti dei senza terra. I mondiali sono definiti dal missionario trentino, padre Gianfranco Graziola “una bomba ad orologeria che esploderà” (pag. 4). Sempre più radicale si è fatto lo scontro tra i “movimenti contro la coppa”, nati nelle comunità di base cristiane e sostenuti anche dai vescovi, le etnie indios brasiliane, gli stessi operai che con paghe da fame e superlavoro sono stati impegnati nelle “grandi opere”, contro il governo federale di Dilma Rousseff, che ha investito moltissimo in quest'evento.

Cambiano le latitudini, ma i mega-progetti della partnership pubblico-privata, dietro i quali si celano il più delle volte interessi di tutti i tipi, sono sempre gli stessi. Basta pensare alla sequela di scandali, tutti italiani, come l'Expo e il Mose. Il problema dell'ordine pubblico rischia di aggravarsi proprio in concomitanza con i campionati, visti i disordini in atto in molte metropoli, mentre sono stati revocati gli scioperi. E' delle ultime ore l'allarme, infine, di un gruppo di istituzioni, sulla sicurezza di bambini e adolescenti con l'obiettivo di garantire la loro protezione in caso di violazione dei diritti dei minori, che include lo sfruttamento sessuale, diffusissimo: ragazzi trascurati – è detto in una nota – perché la priorità era soddisfare le richieste urgenti di infrastrutture.

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