Il Servizio Trasporto Infermi, attraverso i corso del “Progetto Vita”, forma persone in grado di intervenire prontamente in caso di arresto cardiocircolatorio
Bastano pochi minuti per salvare la vita di una persona. Primi soccorsi che sono fondamentali soprattutto laddove, a causa di diversi fattori, è più difficile l’arrivo dei soccorritori. Tutto è iniziato nel settembre dello scorso anno con il “Progetto Vita” che vuole formare in ogni casa della conca un volontario in grado di intervenire prontamente in caso di arresto cardiocircolatorio.
“Sono minuti importantissimi che, se occupati attivamente, salvano una vita umana, altrimenti condannata a danni cerebrali gravissimi sino alla morte. Le percentuali di sopravvivenza nei pazienti vittime di arresto cardiaco extra-ospedaliero in Italia e in Europa sono molto basse”. A dirlo sono gli ideatori del “Progetto Vita”, i dottori Fortunato Busana e Luciano Micheletto, quest'ultimo conduttore dei corsi che si sono succeduti sino a metà aprile 2014 grazie anche all'aiuto del presidente dell'Associazione Trasporto Infermi del Tesino Ivan Boso.
Per questo, da quasi dieci mesi, a tutta la popolazione del Tesino e di Bieno si sta offrendo una grande opportunità: imparare il metodo di intervento in corso di arresto cardiaco. Ci sono stati incontri teorici e pratici che hanno portato un notevole successo. Circa 350 presenze e, a corso terminato, tutti i partecipanti si sono sentiti cambiati: hanno valutato che le manovre salvavita non erano poi così difficili ma soprattutto si sono convinti che da quel momento il loro contributo a un eventuale soccorso immediato sarebbe stato efficace e determinante.
“Certo ci sono ancora focolai di insensibilità al sociale, di disattenzione verso il prossimo e di scarsa conoscenza alla prevenzione ma che comunque hanno registrato una sensibile diminuzione grazie alle testimonianze positive dei partecipanti al ‘Progetto Vita’”, ricordano gli organizzatori. Sono diverse le richieste arrivate anche da paesi al di fuori della conca del Tesino e Bieno, che vorrebbero avere la stessa opportunità concessa agli abitanti dei quattro paesi.
Oltre che ai cittadini, sono state diverse le società coinvolte nel progetto e, più recentemente, anche l'Associazione Cacciatori del Trentino ha partecipato al Centro per la Flora e la Fauna di Castello ad un corso con tutti i suoi guardiacaccia. “Pensiamo di aver aperto una strada verso la prevenzione e la tempestività di intervento nell'arresto cardiocircolatorio”, conclude il dottore Luciano Micheletto. “Grazie ad un utilizzo corretto del defibrillatore si può salvare una vita umana”.
Il “Progetto Vita” è stato realizzato grazie alla piena collaborazione dei quattro comuni di Bieno, Cinte, Pieve e Castello Tesino. “Cogliamo l'occasione per ringraziare pubblicamente il sindaco di Cinte Celestino Buffa per la passione e l'entusiasmo dimostrati e per essere stato sempre al nostro fianco”.
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