Con la crisi non c'è più spazio per il welfare tradizionale. Ecco che allora gli enti impegnati nel sociale corrono ai ripari chiedendo l'aiuto dei privati cittadini. Dopo il Fondo straordinario di solidarietà creato da Caritas e decanato, ora a Rovereto è l'Azienda pubblica di servizi alla persona Vannetti a coinvolgere la comunità nell'iniziativa “Assistenza amica”. Le donazioni raccolte serviranno a garantire agli anziani servizi accessori altrimenti improponibili in un periodo di spending review.
Tutto è partito con un lascito da parte di un famigliare di un ospite defunto: 10 mila euro che la casa di riposo doveva investire in un'iniziativa specifica. Il consiglio di amministrazione ha allora avviato il progetto “Donna Amica”, che partirà ad agosto. Quindici donne disoccupate avranno la possibilità di lavorare all'interno della Rsa durante le ore dei pasti; verranno pagate con i buoni lavoro, 10 euro per ogni accesso da un'ora e venti alla struttura.
“La contrazione delle risorse pubbliche e l'obbligo di rispettare il patto di stabilità interna, con vincolo delle rette, non ci permette molti passi avanti”, ha spiegato la presidente della Vannetti, Daniela Roner. Per gli anziani soli, il momento del pranzo e della cena è molto delicato. Essere assistiti da una persona preparata, può fare la differenza nella vita quotidiana all'interno della casa di riposo.
Il progetto “Donna Amica” è articolato su due trimestri: il primo partirà ad agosto, il secondo a novembre. Le persone selezionate potranno decidere, in base ai loro impegni personali, se effettuare 15, 21 o 27 accessi al mese. La scadenza per la consegna delle iscrizioni al primo trimestre è il 30 giugno (informazioni alla Rsa di via Vannetti o di Borgo Sacco).
Tra le possibili future assistenti ai pasti, potrebbero esserci le donne che usufruiscono del Fondo straordinario di solidarietà, in una collaborazione virtuosa tra chi raccoglie i bisogni delle persone e chi fornisce servizi.
L'obiettivo, man mano che il fondo si arricchirà di nuove donazioni, è quello di dare vita a un'altra iniziativa, questa volta rivolta ai giovani. “Ci piacerebbe che i ragazzi accompagnassero gli anziani a passeggio o li spingessero in carrozzina nel giardino. Potrebbero integrare il loro reddito e contemporaneamente migliorare la vita degli ospiti”, ha aggiunto la presidente Roner.
“Nel fondo potrebbero finire i depositi cauzionali versati al momento del ricovero dell'anziano, ma anche i soldi raccolti ai funerali”, ha concluso il direttore della Vannetti, Massimilano Colombo.
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