In corso l’elaborazione del Piano di gestione e il processo di allargamento della rete ai comuni limitrofi al capoluogo, Terlago, Garniga, Cimone e Villa Lagarina
Obiettivo corrente del Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della Provincia è la salvaguardia della cosiddetta “connettività ecologica del territorio” all’interno di una visione più ampia e complessa: l’individuazione una Rete ecologica provinciale.
I primi passi concreti per realizzarla muovono dall’istituzione delle Reti di Riserve, attualmente cinque in Trentino, introdotte con la legge provinciale 11/2007 allo scopo di valorizzare la biodiversità attraverso una sua gestione decentrata che coinvolga le comunità territoriali. “Questo nuovo istituto promuove la gestione delle aree protette con un approccio dal basso, attraverso la responsabilizzazione diretta delle comunità locali e apre scenari di grande interesse sociale per due distinti elementi: l’integrazione delle politiche e la partecipazione locale”, spiega l’incaricato per la valorizzazione della rete delle aree protette, Claudio Ferrari.
L’attivazione delle Reti di Riserve avviene esclusivamente in maniera volontaria da parte delle municipalità, a testimonianza del loro ritrovato entusiasmo verso questo istituto salutato alla stregua di una “occasione per riappropriarsi della gestione del territorio”. Agli enti locali viene dunque affidato un ruolo decisivo nella definizione delle linee guida attraverso una strategia di conservazione, valorizzazione e promozione dei beni ambientali presenti sul territorio. È quanto sta accadendo anche alla “montagna di Trento”.
Ultimo atto in ordine di tempo, sul finire dell’autunno scorso: la giunta provinciale aveva approvato il progetto di attuazione della Rete delle Riserve del Monte Bondone-Soprasasso e lo schema di accordo di programma fra comune capoluogo e provincia. La deliberazione ha rinviato a data da destinarsi la puntuale individuazione degli interventi e del relativo programma finanziario mentre sono in corso l’elaborazione del Piano di gestione e il processo di allargamento della rete ai comuni limitrofi (Terlago, Garniga, Cimone e Villa Lagarina) che dovrebbe completarsi entro quest’anno.
Ben inteso, in una “prospettiva unitaria e sinergica degli elementi portanti di Rete Natura 2000, delle riserve naturali provinciali, locali e degli ambiti di protezione fluviale individuati”, secondo quanto precisato dal dirigente Ferrari accennando alla “pianificazione della rete ecologica” che ai sensi della L.P. 11 maggio 2007 prescrivere una “gestione unitaria e coordinata”. Da questo progetto sarebbe lecito attendersi una maggiore tutela ambientale come rimarcato più volte, e su più fronti, per un’area montana qual è il Monte Bondone.
Per mettere la popolazione in condizione di formulare obiezioni o proposte all’Azienda Forestale Trento Sopramonte forestale e al Servizio Aree Protette e per meglio conoscere le opportunità di sviluppo socio economico, si darà avvio a un ciclo di incontri informativi nel mese di giugno nei paesi della Circoscrizione del Bondone.
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