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«Sono stato travolto in questi giorni da una valanga di messaggi di solidarietà». Don Elio Sommavilla, il prete diocesano di Moena, 87 anni, da quasi cinquanta in Somalia dove ha fondato l’associazione “Water for Life”, commenta così, in diretta questa mattina a radio Trentino inBlu, le voci di un suo possibile coinvolgimento tra i mandanti dell’omicidio della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, nel 1994.
Un’ipotesi pubblicata a fine maggio dal quotidiano Repubblica, sulla base degli atti della Commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte dei due reporter. Una storia vecchia e ormai archiviata, definita “un’assurdità assoluta” dallo stesso presidente della Commissione durante l’audizione di don Sommavilla nel 2005. Furono i servizi segreti a riferire il suo nome sulla base di alcune confuse testimonianze somale. Ma tra le ipotesi più plausibili, secondo don Elio, una manovra orchestrata dagli stessi servizi segreti per coprire lo scandalo sui traffici illeciti tra l’Italia e la Somalia. Ecco un passaggio dell’intervista di don Elio ai microfoni della radio diocesana, alla vigilia del suo ritorno in Africa:
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