“Un tema attuale più che mai: come cambiare le regole delle istituzioni, soprattutto dopo che le elezioni europee hanno consegnato un risultato con alte percentuali di euroscettici. Anche in Italia”. Così il curatore scientifico del Festival dell’economia, Tito Boeri, ha tracciato uno degli argomenti che saranno protagonisti della nona edizione, che si è aperta oggi a Trento, per proseguire fino al 2 giugno, centrato su Classi dirigenti, crescita e bene comune.“E saranno tre, leadership, lobby e potere, le parole guida”, ha spiegato.Una grande occasione di approfondimento e di cambiamento, che non va solo annunciato, nell’ esordio e dell’augurio del sindaco di Trento, Alessandro Andreatta che ha ricordato come il Festival sia “una grande opportunità per i giovani, quattro giorni di lezioni eccellenti, purché la partecipazione sia vera e non dichiarata” così come, a fronte “della classe politica più vecchia d’Europa, è il caso dell’Italia, e della necessità di un cambiamento serve soprattutto la volontà di cambiare“Una missione, quella di formare e seguire la classe dirigente per l’Università di Trento” ha sottolineato la rettrice dell’ateneo, Daria de Pretis. “Ma tenendo conto anche della dimensione etica, di cui è evidente la mancanza” ha aggiunto, citando i temi della necessità di offrire opportunità maggiori ai giovani ricercatori in Italia, così come alle donne nella classe dirigente, fattore evidenziato anche da Boeri e tra gli argomenti già oggi degli incontri del Festival.Gregorio De Felice, chief economist di Intesa-Sanpaolo, ha puntato il dito contro il modello di crescita economica degli Anni ’80, quello dell’aumento della spesa pubblica, ma anche contro l’abbandono universitario in Italia e la corruzione, tutti segnali di prevalenza dell’interesse personale su quello collettivo. “Esempio eclatante – ha evidenziato – l’evasione fiscale”.Tra gli organizzatori, Giuseppe Laterza, ha sostenuto come i partecipanti stessi al festival siano “classe dirigente, almeno potenziale, a partire dai tanti giovani”. Le europee appena passate le ha lette come “drastica scelta che gli elettori si sono trovati di fronte, nel modo di crescere i propri figli, nel cercare lavoro, nella ricerca di libertà, che si trova nella comunità. Allora il tema – ha proseguito – è come costruire quella europea, in cui la solidarietà è fondamentale, ma non scontata. E come ha detto Boeri, l’Europa è acefala di una classe dirigente comune, che è da costruire”.Chiusura del momento inaugurale affidata al presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, che ha affermato come il Festival sia “utile per riflettere sui contenuti, a partire dal Trentino stesso, per la classe dirigente e per i giovani. Ma anche un Festival che accompagna a una grande svolta, innanzitutto per la sfida che l’Italia ha di fronte col semestre europeo”. Tre le parole chiave individuate da Rossi: “La responsabilità di una classe dirigente che deve essere disponibile a farsi misurare tutti i giorni. L’innovazione che deve essere scomoda e dare fastidio, altrimenti non è innovazione. La libertà di prendere decisioni che non mettano il consenso al centro, perché quel che conta non è essere rieletti bensì il bene comune”.
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