Il tesino Massimo Molinari è stato il primo pellegrino a percorrere due anni fa il cammino di san Benedetto, fra Umbria e Lazio: “A piedi si scoprono anche molte cose dentro di noi”
ricco di informazioni pratiche sui punti di ristoro.
“Si tratta davvero di un percorso da consigliare – ci spiega Molinari, che ha sentito giustamente il dovere di fare da testimonial “benedettino” almeno nella nostra zona – perchè ci offre la possibilità di camminare in solitudine, in un'Italia poco conosciuta ma molto ricca, anche di richiami storici e artistici. Un modo per avvicinare la spiritualità benedettina, ma anche semplicemente per scoprire cose nuove attorno a noi dentro di noi”.
Scorrendo le immagini e scendendo da nord a Sud sulla carta geografica, Molinari ci illustra la partenza da Norcia e la discesa attraverso Cascia, Leonessa, Monteleone di Spoleto, Poggio Bustone, Rieti, Rocca Sinibalda, Castel di Tora, Orvinio, Mandela, Subiaco, Trevi nel Lazio, Collepardo, Casamari, Arpino, Roccasecca fino alla splendida abazia di Montecassino.
Ha impiegato dal 25 maggio al 6 giugno, in una stagione ideale, trovando molta accoglienza nella gente locale. “Quando mi hanno riconosciuto come pellegrino, la disponibilità si è fatta davvero commovente”. Altri pellegrini? “Ho incontrato solo due signore austriache, ma ora vedo che il cammino di San Benedetto è sempre più frequentato”. Merito anche della puntuale guida pubblicata da Terre di Mezzo per iniziativa di Simone Frignani, promotore della valorizzazione del “Cammino”: “E' una persona molto preparata che crede nel valore spirituale di quest'esperienza”, testimonia Molinari che pure si è avvalso delle sue indicazioni: “Per chi ama il camminare lento, in ricerca, quest'itinerario riserva molte sorprese anche artistiche e ci fa conoscere una parte affascinante del nostro Paese”.
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