Il documento prevede un Piano provinciale per l’attuazione della legge del 2009 sulla prevenzione e cura

Un piano provinciale che sostenga economicamente le associazioni di volontariato che operano nel campo dell'Alzheimer e che integri maggiormente i servizi sanitari con l’assistenza domiciliare. È la richiesta contenuta nella mozione, a firma di Walter Viola (Progetto Trentno), approvata all’unanimità martedì 27 dal Consiglio provinciale di Trento. Il documento prevede interventi rapidi per l’attuazione della legge 8 del 2009 per la prevenzione e cura dell'Alzheimer, rimasta, fino ad oggi, in parte inapplicata.

Il documento, invita a predisporre entro sei mesi dall’approvazione della mozione un Piano provinciale Alzheimer che tenga conto di quello nazionale; prevede inoltre di dare piena attuazione alla legge in questione, adottando tutte le misure utili per salvaguardare dignità e sicurezza dei malati e famigliari, valorizzando e sostenendo economicamente i servizi erogati dalle associazioni di volontariato e mettendo in campo servizi non solo sanitari, ma anche sociali. “C’è bisogno di un’accelerazione sugli strumenti” ha concluso Viola, “per portare sollievo in primo luogo ai malati, ma anche alle loro famiglie, sulle quali maggiormente pesa questa devastante malattia”.

Donata Borgonovo Re, l’assessora competente in materia, ha definito questa “una mozione accoglibile perché corrisponde ad attività in parte in corso e comunque in via di realizzazione”. Le stime in nostro possesso, ha riferito l’assessora, sono tra loro differenti: l’Istat ipotizza 2080 persone affette da demenza in Trentino, altre stime raccontano di circa 6900 casi, pari a 830 nuovi episodi all’anno. 525 sono le certificazioni fatte dall’unità operativa Alzheimer nel 2013. Un database certo e preciso è uno degli obiettivi del piano Alzheimer provinciale, un database che consenta di mappare con certezza la presenza di questa patologia sul territorio.