Una lingua sola, universale. Quella della musica. Che accorcia le distanze, unisce i popoli, si propone quale strumento di incontro e di condivisione di momenti importanti. Come può esserlo un anniversario. E i festeggiamenti organizzati dal Comitato gemellaggi di Müllheim – cittadina del sud-ovest della Germania, con la quale da quasi 25 anni la valle di Ledro ha suggellato un rapporto di amicizia – per il 40° di fondazione della Harmonikafreunde e della Stadtmusikschule, non potevano che rappresentare un ennesimo momento di ritrovo e di condivisione di cultura ed arricchimento reciproco.
Questa volta però solo sotto il segno della gioventù. Sono stati infatti una quarantina i giovani strumentisti della Bandina della valle di Ledro che nel fine settimana scorso hanno preso parte alla prima trasferta all’estero, raccogliendo l’invito lanciato dagli amici tedeschi in occasione della loro visita in terra trentina in autunno.
Un’uscita ufficiale che è coincisa con la Festa dei popoli, un evento fortemente partecipato in considerazione del fatto che nella città tedesca (che conta circa 17 mila abitanti) sono circa una sessantina le nazioni rappresentate dai residenti, molti dei quali di origine turca, spagnola, balcanica, africana. E ovviamente italiana.
È infatti attraverso i primi contatti allacciati tra le associazioni culturali di Ledro e tedesche, avvenuti alla fine degli anni ’80 per merito di un ledrense emigrato a Müllheim, che si deve il gemellaggio, trasformato ormai oggi in un bellissimo rapporto di amicizia tra le due comunità.
Per i ragazzi della Bandina (di età compresa tra i 9 ed i 20 anni) la trasferta ha quindi rappresentato un’occasione di crescita davvero importante, non solo per quanto riguarda la formazione musicale del gruppo (che nei suoi otto anni di vita ha già raggiunto livelli d’eccellenza, premiati l’anno scorso con la medaglia d’argento all’undicesima edizione del Concorso nazionale per bande giovanili), ma anche e soprattutto dal punto di vista educativo: un’occasione insomma per dimostrare il grado di maturità raggiunto e farsi promotori veri di quell’unità europea nel quale sono nati e stanno crescendo. Guardando al futuro.
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