Dopo i positivi riscontri in Sacco-San Giorgio, il progetto approda nelle parrocchie di San Marco, Sacra Famiglia, Santa Caterina e Santa Maria
Dopo l'esperienza positiva di Borgo Sacco e San Giorgio, il Centro aiuto anziani approda nella circoscrizione di Rovereto centro, nelle parrocchie di San Marco, Sacra Famiglia, Santa Caterina e Santa Maria. Al momento si è alla ricerca di volontari (vedi box a parte).
Il Centro aiuto anziani, presso la RSA di via Fedrigotti 7, gestito dall'Azienda pubblica di Servizi alla persona “C. Vannetti”, è partito in forma strutturata circa un anno e mezzo fa. Attualmente conta una quarantina di volontari, di cui una decina offre supporto costante. Il progetto, rivolto a persone di oltre 65 anni senza grosse difficoltà nel gestire la vita quotidiana, cerca di integrare due aspetti: da una parte offre piccoli servizi (compagnia, accompagnamento, qualche commissione, lavoretti di manutenzione), dall'altra favorisce la socializzazione, l'amicizia e il buon vicinato tra coloro che per vari motivi sono o si sentono soli.
Il secondo obiettivo viene promosso nei “pomeriggi insieme”, incontri quindicinali che costituiscono una scuola di vita. Abbiamo partecipato a quello del 20 maggio scorso. Apertura, voglia di dialogare, gioia di poter stare insieme, senso di solitudine, desiderio di ricevere aiuto ma anche di poterne dare sono i sentimenti maggiormente espressi.
Non si tratta di un gruppo dai ruoli ben distinti, come spesso accade. “Qui capita che gli anziani sostenuti diventino a loro volta volontari”, spiega Stefano Larger, operatore del progetto assieme a Francesco Aspromonte. Così Flora, sofferente per la vedovanza e la morte del figlio, confessa: “Quando vengo qui il morale cambia”. Ma non si piange addosso, vuol fare qualcosa anche per gli altri. E indica l'amica Eugenia a fianco, che è andata a trovare a casa. “Tutti gli oggetti e gli strumenti musicali che ho visto mi parlano di lei”, dice, mentre Eugenia sorride e ribatte: “Avrei bisogno di averti più spesso vicina”.
Anche la giornalista viene coinvolta, su invito di Giovanni Rinaldi, presidente dell'associazione “Insieme per gli anziani”, che conduce i pomeriggi insieme, ma anche su desiderio dei presenti. Non è più la solita curiosa che riempie l'interlocutore di domande, ma finisce per riceverne e soprattutto ascoltare. Il gruppo è ora considerato come una famiglia, tanto che Giuseppe “non vorrebbe che si allargasse troppo”. In media ai pomeriggi insieme partecipano dalle 25 alle 30 persone.
Luciana, 80 anni, è molto sola. “Uscita da qui non vedo nessuno”, si sfoga, ma ha anche trovato la gentilezza di chi ha saputo darle una mano. C'è chi non soffre molto la solitudine, come Rosalia ed Elena, perché hanno molte cose da fare durante la giornata, ma poi quest'ultima ammette di “essere un po' asociale” e unirsi al gruppo le fa bene. Paolo viene “volentieri”, desideroso di conoscere altre storie, che sono una ricchezza, e di capire come le persone di una certa età affrontano il futuro e (ri)vedono il passato.
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