Riguardo alla condizione femminile, in Marocco è rimasto famoso un avvenimento che un paio d’anni fa ha riguardato Amina el Filali, una ragazza minorenne che si è tolta la vita dopo essere stata costretta a sposare il suo stupratore.
In Marocco è in vigore una legge che permette a chi viene accusato di abusi sessuali di evitare il carcere sposando la propria vittima. Un “matrimonio riparatore” (come in Italia del sud fino a non molti decenni fa) previsto da un articolo del codice penale che il governo nel gennaio 2013 ha in parte cancellato. Ma rimane ancora molta strada da fare per garantire alle donne un’effettiva dignità.
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