Acli, una nuova pagina

Domenica 11 maggio a Trento gli Stati generali del movimento, che vuole rinnovarsi profondamente. E’ atteso il presidente nazionale, Gianni Bottalico

Si preparano a scrivere una nuova pagina insieme soci, dirigenti e dipendenti che costituiscono la vasta galassia del movimento aclista, ancora forte nei numeri e nei servizi offerti al territorio (basti citare il Caf per gli appuntamenti col fisco e il patronato per i mille quesiti che pungolano chi ha questioni di carattere previdenziale, e non solo), ma consapevole che non si può stare seduti e che è il tempo di una ripartenza. Non lo impone l'Europa, ma la crisi durissima che dura da troppo tempo. La necessità di un adeguamento delle Acli e dei loro servizi alle mutate condizioni economiche e sociali era stata del resto evidenziata dal fresco presidente Fausto Gardumi fin dal suo primo intervento, il 12 ottobre 2013, appena eletto alla guida delle Acli Trentine. Un impegno assunto collegialmente nel corso dell’ultimo congresso del movimento nel marzo 2012 e giudicato “prioritario” dalla gestione Gardumi, che ha avviato un processo di riorganizzazione del sistema aclista e della presenza sul territorio dell’associazione, per accompagnare il movimento verso il nuovo congresso elettivo che si terrà nella primavera del 2016.

Una tappa importante lungo questo percorso è l'appuntamento di domenica 11 maggio a Trento al Teatro Sociale alle 9.30, dopo la santa messa alle 8.30 nella chiesa di S. Pietro, con gli Stati generali del movimento. “E' una ripartenza”, sottolinea il presidente Gardumi, che il mondo aclista lo conosce a fondo, essendone stato segretario generale dal 1978 al 2009, per seguire poi lo sviluppo di Acli Terra e iniziative del movimento nel campo della solidarietà internazionale della pace.

A questi Stati generali del movimento le Acli Trentine arrivano dopo un percorso di cinque mesi, avviato nel dicembre dello scorso anno. “Abbiamo coinvolto tutti i nostri circoli territoriali, i nostri servizi, il patronato, l’Enaip, le Acli Casa, il Caf, l’Us Acli, la Fap-Acli…”. Uno sforzo considerevole, con l’obiettivo, spiega Gardumi, di riposizionare le Acli. “E’ una necessità irrinunciabile, di fronte alla crisi economica che dura da tanto tempo. Una crisi profonda, lacerante, che per certi versi ci richiama al periodo del Dopoguerra”. Come allora, le Acli vogliono affrontare le difficoltà di questo tempo con realismo, ma anche con speranza. “I nostri circoli sono le nostre migliori antenne sul territorio, lo sanno ‘leggere’ in profondità evidenziando i problemi”, prosegue Gardumi. “Ma, come è emerso pochi giorni fa dalla loro assemblea annuale, sanno andare oltre la protesta per quello che non funziona e oltre la denuncia di ciò fa problema, per avanzare proposte concrete, costruttive, capaci di dare ali alla speranza”. Tant’è che un corposo documento uscito da quell’assemblea sarà adeguatamente valorizzato nell’appuntamento di domenica prossima. “Con questo non voglio dire che vada tutto bene”, osserva con schiettezza Gardumi. “Proprio la nostra ricognizione nei circoli per interrogare il territorio ci ha reso consapevoli che le Acli subivano leggeri sbandamenti, erano talora un po’ assopite e questo è stato uno stimolo potente a costruire un percorso per rivitalizzare i nostri circoli e le nostre associazioni”.

Fare sintesi di tutto questo lavoro sarà compito degli Stati generali, che saranno arricchiti anche dalle riflessioni di don Marcello Farina, di Daniele Del Maestro di Sefea (Finanza etica), dell'antropologo Annibale Salsa, del sociologo Aldo Bonomi e del presidente nazionale Acli, Gianni Bottalico, il cui intervento avrà al centro il tema, delicato, dell'autoriforma del Terzo settore. A contorno, ma anche a dare sapore al piatto, le voci dal movimento aclista, dai servizi e dalle associazioni specifiche. Al termine della giornata l’assemblea voterà il Manifesto delle nuove Acli con il quale si avvierà il percorso di autoriforma “che dovrà fare dell’associazione – spiega Gardumi – una forte impresa sociale di comunità”.

Quali saranno le Acli del futuro? Un'associazione vivace, capace di farsi promotrice di proposte per il lavoro e per l'occupazione e di essere attuale e utile per la società trentina. E' l'auspicio del presidente Gardumi, condiviso dal consiglio provinciale del movimento e dalla base. “Come è nella loro storia, le Acli sono ancora chiamate ad essere 'sentinelle' del territorio, capaci di scrutare oltre l'orizzonte per anticipare i problemi e dare risposte”, conclude Gardumi.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina