Le recenti elezioni amministrative in sei comuni del Trentino rappresentano un campanello d'allarme quanto a defezione dell'elettorato dalle urne. Disaffezione, protesta, stanchezza, rigurgito nei confronti di un sistema elettorale o del sistema nel suo complesso, sfiducia nei candidati, quieto vivere? Di tutto un po' probabilmente. Certo non è un buon auspicio per le prossime elezioni europee del 25 maggio. Il segnale è appena avvertito, ma si presenta come la cartina di tornasole, a livello locale, di un fenomeno di ben più ampie dimensioni visto il clima che vede gonfiarsi le forze contrarie all'unificazione del continente, in Italia, Polonia, Ungheria, Grecia, Regno Unito, Austria e Olanda. Le urla isteriche di Grillo e le sentenze tagliaeuropa della Lega, sono le due espressioni emblematiche e più evidenti dell'opposizione all'Europa in Italia.
Aspirano ad ottenere il massimo del consenso per demolire una comunità, nata in una fase drammatica della storia mondiale, grazie a grandi figure cristiane come R. Schuman, A. De Gasperi, K. Adenauer, J. Monnet, P.H. Spaak che avevano davanti ai loro occhi 30 milioni di morti sul suolo europeo, distruzioni determinate dalla seconda guerra mondiale (1939-1945), da ideologie aberranti e una crisi dagli orizzonti indefiniti. Sulla pietra miliare dell'impianto istituzionale di questo manipolo di saggi preveggenti, sono seguiti 60 anni di pace. La grancassa di oggi, forse, come dichiara l'arcivescovo di Monaco di Baviera il card. R. Marx, è la conseguenza dell'Unione europea che sembra non funzionare perché non si sono applicate fino in fondo le idee ispiratrici delle origini del progetto europeo. Per il futuro è dunque più importante decifrare il silenzio che gli schiamazzi. Cosa che stanno facendo i vescovi e molte forze cattoliche e laiche in questa fase di avvicinamento al voto. Con largo anticipo la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), già il 19 marzo scorso, ha diffuso una propria dichiarazione pubblica, invitando i cittadini al voto per sostenere il progetto europeo “ispirato da una visione nobile del genere umano”. Il documento dei vescovi si concentra su 8 aree specifiche delle politiche comunitarie.
“E' importante – vi si legge – che il susseguirsi dei passi nella direzione dell'unità all'interno della Ue non sacrifichi il principio di sussidiarietà, un pilastro basilare dell'unica famiglia di Stati-nazione che costiuiscono l'Ue, né comprometta le risalenti tradizioni prevalenti tra gli Stati membri”. Secondo: “un altro pilastro dell'Unione, ma anche un principio posto alla base della dottrina sociale, è quello della solidarietà. Occorre fare in modo che esso guidi le politiche a ogni livello all'interno della Ue”, “dobbiamo costruire un mondo differente, con la solidarietà al suo cuore”. Quindi terzo aspetto: “è essenziale ricordare che tutte le aree delle politiche socio-economiche sono sorrette da una visione dell'uomo radicata in un profondo rispetto della dignità umana. La vita umana deve essere protetta dal momento del concepimento fino a quello della morte naturale.
La famiglia, quale elemento costruttivo fondamentale della società, deve anch'essa godere della protezione di cui necessita”. Seguono specifiche annotazioni sui movimenti migratori, segnalando che “la responsabilità dell'accoglienza e dell'integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo deve essere condivisa in maniera proporzionata dagli Stati membri”. Infine il documento Comece richiama i temi ambientali, la libertà religiosa, “caratteristica fondamentale di una società tollerante e aperta”, le “misure volte a proteggere il giorno di riposo settimanale comunemente condiviso, che è la domenica, e, non ultimi, il “cambiamento demografico” che nei prossimi cinque anni avrà un impatto ancora più profondo sulla Ue, livelli e qualità delle cure agli anziani e politiche che creino nuove opportunità per la generazione giovane. Cose risapute? Può darsi. Rappresentano tuttavia un preciso manifesto programmatico per cattolici, cristiani e laici attenti, con un appello chiaro all'elettorato: “è essenziale che tutti i cittadini europei si rechino ai seggi elettorali. Noi, vescovi cattolici, auspichiamo che il progetto europeo non venga messo a rischio o abbandonato per la pressione delle attuali costrizioni”. “Abbiamo troppo da perdere – scrivono ancora – dal naufragio del progetto europeo”. La raccomandazione finale: “votare in base ad una coscienza informata”.
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