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Spesometro. Scaduti da due giorni i termini di presentazione all’Agenzia delle entrate dei dati riguardanti le spese effettuate da parte dei soggetti passivi di Iva, quindi aziende, commercianti, negozianti, e da parte degli operatori finanziari, comprese le banche, ora inizia il lavoro di confronto delle informazioni in possesso del Fisco. I dettagli nel servizio di Sara Marcolla.
Si vedranno nelle prossime settimane gli effetti dello spesometro, lo strumento informativo a disposizione dell’Agenzia delle entrate che misura le spese effettuate dal contribuente superiori ai 3600 euro e le mette a confronto con altri dati in possesso del fisco. Obiettivo: selezionare con maggior precisione i soggetti a rischio evasione.
L’obbligo di comunicazione riguarda imprenditori, commercianti, lavoratori autonomi. I dati raccolti con lo spesometro potranno ora essere utilizzati dal redditometro. Come spiega Angelo d’Andrea, responsabile della comunicazione dell’Agenzia delle entrate di Trento. (Ascolta audio qui sotto )
Ma, ricordiamo, non basta una spesa superiore ai 3600 euro per avviare una procedura di accertamento da parte de Fisco. Nel caso, invece, in cui i controlli incrociati portassero ad una contestazione delle spese, cosa deve fare il contribuente? Ancora D’Andrea (Ascolta audio sotto )
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