Il manufatto è stato inaugurato e benedetto domenica scorsa da padre Graziano, superiore dei Canossiani dell’Oratorio di Lavis, che ha ringraziato la famiglia Pedrolli (sono 5 i componenti che abitano la casa) per la disponibilità nell’ospitare il nuovo segno del Cristo crocifisso, esposto pubblicamente per la devozione dei passanti e degli abitanti. L’idea, nata alcuni anni fa, è stata del capofamiglia Fiorenzo che si è dato da fare per reperire l’artista che potesse realizzare il Cristo crocifisso. Anche su suggerimento del decano di Lavis don Vittorio Zanotelli, la scelta è caduta sull’arte del “fer vecio” dell’artista di Folaso-Isera Diego Zeni, che realizzò per la parrocchia lavisana i vari crocifissi in ferro, ricavati a suo tempo dagli antichi chiodi del 1600 ritrovati durante i lavori sul campanile della chiesa arcipretale.
Il nuovo crocifisso è stato assemblato interamente con materiali di ferro riciclati, parti di serrature, supporti di porte e portoni, chiavistelli e altri derivati ferrosi; i capelli della testa del Cristo sono stati realizzati con chiodi antichi di diverse misure e piegature. Il manufatto così esposto davanti a casa Pedrolli, è stato ammirato e visitato da molta gente che si è compiaciuta e congratulata sia con l’artista dell’opera che con l’intera famiglia dei Pedrolli che ha avuto questa idea, in una zona sprovvista del tutto di qualsiasi simbolo religioso.
Non che negli anni passati i crocifissi mancassero nella zona lavisana, anzi, ogni campagna e ogni angolo di strada o stradina, sia pubblica che privata, aveva il suo bel crocifisso esposto nella caratteristica edicola di legno o in muratura. Poi con la cementificazione edilizia di parecchie zone, anche i simboli storici religiosi di un tempo sono stati smantellati. L’unico rimasto (ora sostituito con una copia) è quello controverso del Pristol, in cima alla salita subito dietro alla chiesa arcipretale di S. Udalrico. Ben venga quindi questo nuovo e moderno crocifisso fatto “tut de fer”, segno di fede e di impegno della famiglia Pedrolli che lo ha posato davanti a casa sua ma anche di devozione di tutta la borgata lavisana.
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