“I fatti manipolati”

Non avrebbe voluto far polemica, ma il giorno dopo la fiction il notaio Gian Luca Rosa (nel 1984 fu lui a invitare il Papa in Adamello) ha registrato l'indignazione di tanti conoscenti che hanno visto i fatti “travisati, manipolati, falsati, in certo modo anche ridicolizzati”.

“Immaginare un Papa così interessato alle vicende amorose di Lino, o che si arrampica su per Cresta Croce (ovviamente non è quella vera e non si arrampicò), a me che l'ho conosciuto, fa un po' specie … “ ha commentato. Oltre a rimandare alla sua memoria pubblicata nel libro di Gelmetti, Rosa esprime “rammarico nel vedere un Papa così diverso nella fiction di come lo ricordo io, un po’ banalizzato, anche Lui nel contesto della fiction è comparsa o, al massimo, coprotagonista”. Osserva Rosa: “un po’ di rammarico anche nel vedere come i miei Trentini sponsorizzino così banalmente la mia terra…”. La conclusione è ironica: “Buona fortuna, Lino – scrive Gian Luca Rosa, rivolgendosi a Zani – ma se farai un’altra fiction cerca di non sembrare così imbranato: dalle morose ai crepacci, a tutto il resto, non ne hai combinata una di giusta, io ti ricordavo diverso”.

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