L'esperienza di Flavia Angeli, imprenditrice, moglie e mamma: “Sì alle quote rosa perché un mondo declinato al maschile crea difficoltà alle donne”
“Non scriva maschilista. Meglio dire declinato al maschile”. A precisarlo è Flavia Angeli, imprenditrice, moglie e mamma – ma non necessariamente in quest'ordine – che vive a Dro, dove è nata e cresciuta. “Declinato al maschile” è il mondo in cui si è fatta le ossa, quello dell'impresa. Insieme al fratello, Flavia ha preso sulle spalle l'azienda paterna, cominciando fin da quando studiava ragioneria a occuparsi di attività estrattive, cave di ghiaia, sabbie, scavi e trasporti. Un mondo tutt'altro che “rosa”, ma la stoffa era quella del padre, imprenditore nel Dna, e così Flavia imbocca un cammino che l'ha portata, anni dopo, a condurre due aziende e un negozio di abbigliamento. Oltre al lavoro di impresa, anche incarichi di rappresentanza istituzionale nel movimento Donne e impresa di Confartigianato e nel Consorzio estrattivo trentino.
Chi meglio di lei, dunque, poteva aprire il percorso di accompagnamento “Donne e impresa”, pensato da Trentino Sviluppo con Comune di Arco, Assessorato provinciale pari opportunità e Agenzia del lavoro, che si terrà tra maggio e giugno? “Questo corso è molto positivo perché può suscitare interesse per l'imprenditoria e magari far scoprire una auto-imprenditorialità che prima non si conosceva”, commenta Angeli. Il percorso è rivolto a ragazze e donne, perché si può decidere di fare impresa a tutte le età a patto di avere idee e passione.
“Io voglio trasmettere l'entusiasmo che mi muove nel portare avanti le mie attività”, dice Flavia Angeli. “Far capire che ce la possono fare anche altre…poi si sa, le donne riescono ad essere multi-tasking (fare più attività contemporaneamente, ndr), diversamente dagli uomini”. Le femmine non sono migliori dei maschi, sono diverse: “Se un uomo corre forte in bici, io donna che pedalo so che probabilmente lui andrà più veloce, ma io comunque non rinuncio a stare in pista. Così, le donne sono brave a fare altre cose,che i maschi non fanno…siamo diversi, e io voglio essere donna, non voglio essere un uomo”.
La femminilità non è sempre compresa ovunque: “Io dico sì alle quote rosa perché un mondo declinato al maschile crea delle difficoltà alle donne. Si creano incomprensioni, e a volte dà fastidio a certi maschi che una donna arrivi in alto come loro”. La soluzione è una: esserci. “Noi donne dobbiamo partecipare ed esserci, metterci in gioco. Attivarci, nel lavoro come nella politica. Abbiamo la fortuna di riuscire, se vogliamo: noi studiamo, ci prepariamo, arriviamo. La mentalità dovrà cambiare, ma finché non cambia, sì alle quote rosa”.
Flavia si confronta da anni con realtà maschili come quella del settore estrattivo, ed è riuscita a conciliare la famiglia, la maternità e il lavoro senza sacrificare nulla del suo essere donna. “Ho soddisfazioni anche dai miei figli segno che essere madre e imprenditrice non significa trascurare gli affetti e i figli”, conclude Flavia Angeli è convinta: “Voglio far capire alle donne che come ce l'ho fatta io, possono farcela anche loro”.
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