Nel libro di Carmine Amato i “ragazzi difficili”: nelle strade di Napoli si impara a educare e si insegna a vivere
Può un adolescente cresciuto nei quartieri popolari napoletani, a scuola promosso con fatica, diventare educatore di strada e aiutare altri ragazzi difficili a vincere nella vita?
Sicuramente sì. Basta leggere il nuovo libro dell’educatore di strada, Carmine Amato, “Il ragazzo sta bene così. Nelle strade di Napoli ho imparato a educare”, Il Margine, 2014, presentato a Trento nei gironi scorsi a Palazzo Geremia.
L’opera è un diario narrato e racconta con passione di un’esistenza realizzata. Amato infatti, da adolescente svogliato, riesce a studiare, a laurearsi in Scienze del Servizio Sociale e oggi vive in Trentino, insegna a Rovereto presso il Centro di formazione professionale “G. Veronesi” e continua a occuparsi di giovani in disagio sociale, di dispersione scolastica e di didattica inclusiva.
Il libro nasce dall’esigenza dell’autore di mettere su carta gli ultimi vent’anni della propria vita e, oltre a essere una storia di riscatto personale, racconta anche del Progetto Chance, una scuola di seconda occasione per permettere a tanti ragazzi dei quartieri poveri di Napoli di tornare sui banchi, di progettare una vita onesta e di trovare amicizie vere, lontane dal degrado e dalla solitudine. Per la riuscita del libro l’autore ringrazia in primo luogo mamma Annunziata perché ha creduto nel suo ragazzo, lo ha iscritto ad un Istituto Tecnico e, al contrario della scuola come istituzione, ha saputo intravedere in lui delle potenzialità di crescita.
“Il ragazzo sta bene così – spiega introducendo l’incontro il giornalista Paolo Ghezzi – appassiona sia perché permette di immergersi nella cultura, nella cucina e nella lingua partenopee (fa ad esempio gustare le buone zeppole di San Giuseppe) sia perché racconta la vita vera di quei ragazzi, sa alternare nella narrazione momenti divertenti a momenti tragici, come la morte di un ragazzo durante un agguato camorristico, con le belle illustrazioni di Marco Rossi Doria, che danno croccantezza al racconto”.
Prosegue il pomeriggio Pasquale Profiti, sostituto procuratore del Tribunale di Trento e testimonia la sua rabbia nel constatare come in questi ultimi anni in Italia gli investimenti per scuola e sociale siano continuamente decresciuti e per tanti ragazzi il fondamentale diritto all’Istruzione, garantito dalla nostra Costituzione, sia venuto meno. Resta colpito dalla bella testimonianza anche Roberto Ceccato, dirigente provinciale del Servizio Istruzione e ricorda come la scuola, oltre alla gestione amministrativa, debba trovare spazi e risorse per aiutare ogni singolo alunno. Il libraio Simone Berlanda invece elogia le case editrici trentine, garanti della qualità editoriale verso il pubblico.
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