Bolzano – La domenica al centro dell'omelia del vescovo di Bolzano-Bressanone, nel giorno di Pasqua. “La domenica, la Pasqua settimanale – ha detto mons. Muser nel Duomo di Bolzano – ci dice che il giorno del Signore sta al primo posto: noi non viviamo per lavorare, ma lavoriamo per vivere. Alcuni pensano che il mondo crollerebbe se per una volta si astenessero dal lavoro: sono lavoro-dipendenti. La voglia di possedere e la paura spesso inconsapevole del proprio futuro li ha presi talmente che non sono più padroni di se stessi. La domenica, in questo senso, è una salutare e appropriata interruzione terapeutica: vuole trasmetterci il senso dell'abbandono e dell'affidamento a Dio, caratteristica di coloro che si sentono da lui accolti. Questa libertà per la vita che ci è donata da Dio, è per i cristiani 'il tema numero uno'”. “La domenica – ha aggiunto il vescovo – esiste per questa liberazione vitale: è il giorno del Signore e quindi il giorno che appartiene a noi uomini per il nostro bene e per il bene della nostra società. Al centro della domenica sta, fin dal tempo degli apostoli, la celebrazione comunitaria della Cena del Signore. Che la domenica conservi o riguadagni il suo volto cristiano soprattutto con la celebrazione dell'Eucarestia, questo deve essere il nostro grande impegno personale e comunitario”.
La conclusione: “Sicuramente la domenica è oggigiorno minacciata dall'esterno, ma ancora di più dall'interno. La domenica resterà soltanto se la sapremo celebrare e custodire da cristiani. Ve lo chiedo con la convinzione cristiana e quindi pasquale più profonda, oggi, in questa domenica sopra tutte le domeniche”.
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