La città della Quercia e la Vallagarina si riscoprono cicloturistiche, seguendo l'onda di un fenomeno che in Europa sta raggiungendo un buon incremento
Se una volta un ciclista, super equipaggiato, pronto a spendere le sue vacanze in sella alla sua bicicletta poteva destare stupore, oggi c'è da ricredersi. Perché è proprio su quella che poteva sembrare una strana accoppiata – bici più turismo appunto – che Rovereto e la Vallagarina, e già da tempo tutto il Nord Europa, stanno puntando.
I primi passi in questa direzione sono già stati compiuti tre anni fa con l'apertura di un pioneristico info-point sulla ciclabile, una casetta di legno, posizionata lungo la ciclabile che costeggia l'Adige all'interno dell'area verde ciclo-parco, nei pressi del ponte di via Pasubio. L'obiettivo iniziale di questa iniziativa, proposta dall'Azienda per il turismo della zona, era intercettare i cicloturisti fornendo loro informazioni su quanto Rovereto e la Vallagarina avessero da offrire in termini di proposte, da quelle logistiche, a quelle culturali, ricreative e culinarie.
Un tipo di servizio, questo, unico nel suo genere – da Passo Resia fino ad Ostiglia non ci sono altri info-point – ma che nel tempo si è rinnovato. Oggi si presenta più funzionale, con nuovi orari (ha riaperto per la stagione estiva e rimarrà attivo fino a fine settembre, da giovedì alla domenica, dalle 11 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30), personale plurilingue in grado non solo di informare i ciclisti, ma anche di effettuare prenotazioni negli alberghi e ristoranti della zona.
E così in tre anni il comune di Rovereto si è scoperto “cicloturistico”: secondo i dati raccolti dall'Apt nell'estate 2013 i turisti in bicicletta, intercettati lungo la ciclabile dell'Adige, la via Claudia Augusta, sono in continuo aumento. Quasi il 48% proviene dalla Germania, mentre al secondo posto si trovano gli italiani, balzati dal 4% degli anni scorsi al 19,60%. Lago di Garda e Verona rimangono le destinazioni più gettonate, mentre Rovereto viene scelta da circa il 4,2% dei turisti. Almeno quelli che la conoscono. Infatti quasi il 60% degli utenti contattati ha risposto di non conoscere Rovereto, mentre invece il 64% aveva deciso di non inserirla tra le tappe del proprio viaggio.
Ecco dunque, spiega l'Apt, a cosa può servire un info-point sulla seconda ciclabile preferita dai tedeschi: stimolare, interessare e incuriosire il turista a fermarsi per visitare il Mart o semplicemente a farsi un giro per i borghi lagarini. E se ancora il 62% non si ferma più di una giornata in queste zone, quasi il 30% vi ha passato almeno una notte, prenotando direttamente dall'info-point.
“Rovereto e la Vallagarina piano, piano si stanno riscoprendo cicloturistiche, seguendo l'onda di un fenomeno che in Europa sta raggiungendo un buon incremento”, spiega l'assessore al turismo di Rovereto, Gianpaolo Daicampi. “Qui possiamo offrire percorsi di tutti i tipi, adatti a tutti, ed oggi, rispetto al passato, possiamo vedere frotte di ciclisti che attraversano Rovereto da tutte le direzioni. Oltre ad avere albergatori già preparati a offrire servizi indirizzati proprio a questi tipi di turisti”.
Ma se ora il cicloturismo è uno dei settori di punta su cui si sta muovendo Rovereto è anche perché, oltre ad inserirsi in una visione eco-sostenibile della città, ha un tornaconto economico. Solo in Europa, secondo i dati della Commissione Europea, muove ogni anno 50 miliardi di euro. “In genere si pensa che il cicloturismo non pesi più di tanto dal punto di vista economico”, conclude Daicampi. “In realtà chi viaggia in bici ha un budget più ampio e oltre a muoversi maggiormente, raggiungendo più posti, è anche disposto a spendere di più rispetto ai classici turisti con la valigia”.
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