Il 9 aprile le ruspe hanno cominciato a demolire l'ex autostazione di Rovereto. La distruzione dell'edificio di corso Rosmini è la prima parte del cantiere che, nel giro di circa due anni, porterà nel cuore della città un nuovo polo commerciale e residenziale.
Il cantiere, ufficialmente, è partito a febbraio, ma è stato con l'arrivo dei mezzi meccanici e con l'abbattimento dell'edificio che Rovereto ha veramente realizzato come cambierà il volto del suo centro. Al posto della bassa struttura con gli archi che i lagarini hanno frequentato per decenni come snodo dei mezzi pubblici, al momento c'è uno spiazzo ingombro di polvere e macerie. Un colpo d'occhio notevole e un nuovo paesaggio urbano, anche se provvisorio: ogni giorno gru e benne modificano infatti il cratere per prepararlo ad accogliere nuove metrature, firmate dal papà del Mart, l'architetto Mario Botta, assieme al collega Fabrizio Barozzi.
La prima parte dei lavori riguarda la realizzazione del parcheggio multipiano interrato. Dopo la demolizione, si legge nel report di aprile del direttore lavori Mario Bonifazi, in forze al consorzio di imprese Urban City di Ala, si realizzeranno i diaframmi verso via Paoli, verso il condominio Aurora, palazzo Fox e palazzo Balista.
Per fare posto al cantiere prima e al nuovo polo poi, da corso Rosmini è stata “scacciata” la stazione delle corriere che, per il momento, è diventata “diffusa”. Le fermate con le destinazioni in Vallagarina, Trento e “Busa”, sono state sparpagliate in tutto il centro, con buona pace dei pendolari che si ritrovano senza una pensilina sopra la testa.
La superficie utile a disposizione dell'edificazione è di 3.300 metri quadrati. La struttura si svilupperà su tre piani fuori terra, due di commerciale e uno di residenziale. Il superstore interrato di duemila metri quadrati, già acquistato da Conad, sarà il fulcro del progetto, al quale si accederà direttamente dal parcheggio a 200 posti. Poi una grande piazza da tremila metri quadrati, con panchine e fontana, già ribattezzata dai costruttori di Urban City, “piazza del gusto”, visto che dovrebbe essere circondata da negozi alimentari di qualità e a chilometro zero.
Come è stato possibile l'avvio di un cantiere così impegnativo in un periodo di magra per le casse comunali è presto detto: la parola magica è “finanza di progetto”. Il Comune ha concesso gli spazi e le possibilità edificatorie in cambio della progettazione, della costruzione e di 3,8 milioni versati nelle casse del municipio, oltre alla manutenzione della aree a uso pubblico.
In autunno è prevista la posa della prima pietra dell'intervento di riqualificazione più importante della storia recente di Rovereto, con 15 milioni di capitali privati investiti e una sessantina di posti di lavoro previsti. Una partita urbanistica fondamentale che comunque non è stata esente da critiche, sia in Consiglio comunale sia tra l'opinione pubblica: molti hanno puntato il dito contro la scelta di costruire un edificio a tre piani in un'area già densamente urbanizzata.
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