Nel volto di Cristo il volto dell’uomo

Le 14 stazioni della Via Crucis “meditate” dal vescovo di origine trentina e illustrate con le immagini della sacra rappresentazione proposta a Brez in val di Non domenica 13 aprile dal Gruppo Amici di Castelfondo

I STAZIONE

Gesù condannato a morte

Il dito puntato che accusa

Sapremo avere una coscienza retta e responsabile, trasparente, che non volga mai le spalle all’innocente, ma si schieri, con coraggio, in difesa dei deboli, resistendo all’ingiustizia e difendendo ovunque la verità violata?

II STAZIONE

Gesù è caricato della croce

Il pesante legno della crisi

E’ anche il peso di tutte le ingiustizie che hanno prodotto la crisi economica, con le sue gravi conseguenze sociali: precarietà, disoccupazione, licenziamenti, un denaro che governa invece di servire, la speculazione finanziaria…

III STAZIONE

Gesù cade per la prima volta

La fragilità che ci apre all’accoglienza

Ci insegna ad accettare le nostre fragilità (…) ci aiuta anche ad accogliere la fragilità degli altri; a non infierire su chi è caduto, a non essere indifferenti verso chi cade. E ci dà la forza di non chiudere la porta a chi bussa alle nostre case, chiedendo asilo, dignità e patria.

IV STAZIONE

Gesù incontra la Madre

Le lacrime solidali

Vi sentiamo il lamento straziante delle madri per i loro figli, morenti a causa dei tumori prodotti dagli incendi dei rifiuti tossici. Lacrime amarissime! Solidale condivisione dello strazio dei figli! Mamme (…) trepidanti per i giovani travolti dalla precarietà o inghiottiti dalla droga e dall’alcol.

V STAZIONE

Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la Croce

La mano amica che solleva

La relazione con gli altri ci risana e genera una fraternità mistica, contemplativa, che sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni essere umano, che sa sopportare le molestie del vivere, aggrappandosi all’amore di Dio.

VI STAZIONE

Veronica asciuga il volto di Gesù

La tenerezza femminile

La Veronica (…) n Gesù, riconosce ogni prossimo da consolare, con tocco di tenerezza, per giungere al gemito di dolore di quanti oggi non ricevono assistenza né calore di compassione. E muoiono di solitudine.

VII STAZIONE

Gesù cade per la seconda volta

L’angoscia del carcere e della tortura

Riconosciamo in Lui l’amara esperienza dei detenuti di ogni carcere, con tutte le sue disumane contraddizioni. (…) Il carcere, oggi, è ancora troppo tenuto lontano, dimenticato, ripudiato dalla società civile.

VIII STAZIONE

Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Condivisione e non commiserazione

Le donne vanno rassicurate come fece Lui, vanno amate come un dono inviolabile per tutta l’umanità. Per la crescita dei nostri figli, in dignità e speranza.

IX STAZIONE

Gesù cade per la terza volta

Vincere la cattiva nostalgia

Ci aiuti la contemplazione di Gesù accasciato, ma capace di alzarsi, a saper vincere le chiusure che la paura del domani imprime nel nostro cuore, specie in questo tempo di crisi. Superiamo la cattiva nostalgia del passato, la comodità dell’immobilismo, del “si è sempre fatto così!”.

X STAZIONE

Gesù è spogliato delle vesti

L’unità e la dignità

In Gesù, innocente, denudato e torturato, riconosciamo la dignità violata di tutti gli innocenti, specialmente dei piccoli.

XI STAZIONE

Gesù è crocifisso

Al letto degli ammalati

La malattia non chiede permesso. Giunge sempre inattesa. A volte sconvolge, limita gli orizzonti, mette a dura prova la speranza. Amaro è il suo fiele. Solo se troviamo, accanto a noi, qualcuno che ci ascolta, ci sta vicino, si siede sul nostro letto … allora la malattia può diventare una grande scuola di sapienza, incontro col Dio Paziente.

XII STAZIONE

Gesù muore in croce

Il gemito delle sette parole

Le sette parole di Gesù sulla croce sono un capolavoro di speranza. Gesù, lentamente, con passi che sono anche i nostri, attraversa tutto il buio della notte, per abbandonarsi, fiducioso, nelle braccia del Padre. E’ il gemito dei morenti, il grido dei disperati, l’invocazione dei perdenti. E’ Gesù!

XIII STAZIONE

Gesù deposto dalla croce

L’amore è più forte della morte

Pietà allora significa farsi prossimi dei fratelli che sono nel lutto e non si danno pace. E’ carità grande prendersi cura di chi sta soffrendo nel corpo piagato, nella mente depressa, nell’animo disperato. Amare fino alla fine è l’insegnamento supremo lasciatoci da Gesù e da Maria.

XIV STAZIONE

Gesù è posto nel sepolcro

Il giardino nuovo

I rami selvatici che ci impediscono di respirare la volontà di Dio, come l’attaccamento al denaro, alla superbia, allo spreco della vita, vanno tagliati e innestati ora al legno della Croce. E’ questo il nuovo giardino: la croce impiantata nella terra!

(il testo completo è disponibile all'indirizzo: www.vatican.va/news_services/liturgy/2014/documents/ns_lit_doc_20140418_via-crucis_it.html)

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