Piace la formula del tre ai docenti del Collegio Arcivescovile che, sospinti dall'interesse dei due precedenti cicli d'incontri, propongono nel mese di febbraio a genitori, educatori e (perchè no) anche figli tre appuntamenti – a partire da martedì 4 febbraio – dedicati alla problematiche relazionali e sociali. Un invito per tutta la popolazione cittadina, non solo per la comunità scolastica.
Dopo l'immagine dei colori, suggerita dallo scorso “anno della fede”, si torna a privilegiare la dimensione educativa richiesta dagli stessi genitori con tre serate dal titolo non scontato: “Dalle radici ai fiori”.
“Non abbiamo voluto nominare anche i frutti – spiega Paolo Fedrigotti, uno dei docenti impegnati nell'organizzazione – perchè essi appartengono al futuro, sono ancora da cogliere. Il legame invece tra il radicamento nel nostro passato e la fioritura nell'oggi è più diretto, degno di riflessione. Andando oltre le immagini abbiamo voluto affrontare il tema della paternità, della maternità e della figliolanza in modo non convenzionale, senza fermarsi alla dimensione biologica o biografica ma sottolineando quanto queste realtà segnino ogni persona e la interroghino sul piano esistenziale e sociale”.
Non a caso, in un gioco spiazzante che punta evidentemente a non fissarsi su ruoli “fisici”, a introdurre il tema della paternità ci sarà un religioso, ad aprire il punto di vista dei figli ci penserà un brillante filosofo e a esprimere un punto di vista al femminile verrà a Trento una psicoterapeuta.
Una scelta di testimoni, più che di relatori, pronti a dialogare con il pubblico dal “divano” dell'aula magna dell'Arcivescovile trasformata in salotto, molto più impegnato di quelli televisivi. Un motivo in più, per uscire di casa e mettersi in ascolto di esperienze utili alla vita familiare, è costituito dal ruolo di protagonisti svolti dagli stessi studenti dell'Arcivescovile, impegnati anche nell'approfondimento di queste serate.
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