Ospite a radio Trentino inBlu il cavalier Udalrico Fantelli, una vita da docente e dirigente della scuola pubblica, già sindaco di Dimaro, dal 2010 preside del Collegio Arcivescovile, con 940 studenti, dalle elementari alle superiori.
Preside Fantelli, come state celebrando il traguardo dei 150 anni?
La festa in cattedrale di venerdì scorso e un momento teatrale “La dama in rosa”, sul senso della vita e del dolore. Ma poi faremo incontri per ripercorreremo storie di personaggi importanti che si sono formati da noi.
Da storico, qual è il merito maggiore di questa istituzione scolastica?
Ha saputo interpretare al meglio il tempo, modulando la sua offerta formativa ai bisogni del momento. E' nato con lo studio del greco e del latino, ma poi ha aperto alle magistrali quando bisognava formare maestri, come ha fatto nascere la ragioneria o il linguistico. Ora introduciamo il nuovo istituto tecnico-economico di matrice cooperativa, in accordo con la Federazione, per favorire l'alternanza studio-lavoro.
Quale “lezione” sta imparando nel guidare una scuola cattolica dopo aver lavorato per anni nella scuola pubblica?
Quella opposizione che sentivo nell'aria nella realtà non c'è. Ho trovato ottime risorse in entrambe. Il gioco è rimpallarsi stimoli di miglioramento. La paritaria penso abbia almeno tre valori aggiunti: scegliere in modo adeguato il personale, docenti tutti ovviamente laureati e ormai quasi tutti abilitati; personalizzare i percorsi con attenzione ai singoli; infine la possibilità di maggiore anticipo e posticipo, risorsa importante per le famiglie.
In tempo di tagli, sperando in un contributo provinciale immutato, quale sfida ha davanti la scuola cattolica in Trentino?
Temo dovremo alzare la quota di iscrizione, superando di poco i duemila euro. A livello nazionale, dove il costo è più del doppio, molte scuole paritarie hanno chiuso. Noi per ora ci difendiamo. Quanto alle sfide: attaccamento al territorio ma anche internazionalizzazione con una scuola trilingue, come auspica Rossi. Io aggiungo anche l'adesione ai principi ispiratori di matrice cristiana, guardando al passato ma con gli occhi sul futuro.
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