Successo per “Medita”, la rassegna degli editori trentini in piazza Fiera
Più di otto mila persone in tre giorni: il tendone di piazza Fiera, trasformato in fresca libreria, ha attirato molti trentini nello scorso fine settimana con l'accattivante imperativo “M-edita” di questa rinnovata mostra dell'editoria trentina. Un invito a meditare, riposando l'occhio fra le pagine patinate dell'editoria nostrana e le opere d'arte di Gianluigi Rocca alle pareti, ed a riflettere sulle risorse e le potenzialità delle (piccole) e specializzate case editrici trentine. Ventuno le sigle presenti, raccolte dall'attiva associazione provinciale, per un rilancio che avrebbe inorgoglito i tre grandi assenti citati nel brindisi inaugurale: Luigino Mattei, decano degli editori trentini, ed i librai Ulisse Marzatico e Pia Benigni.
Proprio il confronto “fra chi i libri li fa e chi i libri li vende” è stato – insieme alle presentazioni degli ultimi titoli – uno dei momenti più felici e propositivi di una rassegna che non voleva essere solo promozionale e celebrativa. E che nella “filiera corta” del libro trentino manchino ancora alcuni collegamenti importanti è emerso dai vari interventi al dibattito.
L'anello della distribuzione – ovvero di chi decide cosa e quando “consegnare” alle librerie – è apparso piuttosto debole per via di una molteplicità di scelte (legate anche al differente volume di produzione) che crea ritardi o sovrapposizioni, sia per l'editore che per il lettore. Un approfondimento di questo problema, mettendo attorno allo stesso tavolo promotori, editori e librai, potrebbe essere utile a nuove sinergie.
Paolo Curcu, presidente degli editori trentini, ha auspicato che i prossimi legislatori provinciali riprendano dal cassetto il disegno di legge sull'editoria locale e che i librai si rendano ancora più attenti alla promozione delle novità locali. Si è convenuto, a proposito, sulla creazione di un tavolo di lavoro in cui il problema possa essere affrontato nel rispetto delle varie specificità.
“Non c'è dubbio che negli ultimi anni la produzione trentina sia cresciuta molto anche nella qualità – è l'opinione di Simone Berlanda, direttore della libreria Ancora – e meriti un'adeguata valorizzazione”.
Gli editori non si fermano alle lamentele. Marcello Predelli, vicepresidente, osserva che anche nel settore pubblico (non solo nel privato) s'incontrano in Trentino persone appassionate della forza del libro e consapevoli che non si tratta di un settore commerciale come un altro: anche in tempi di crisi, il libro non è solo un prodotto ma un veicolo che libera risorse di libertà e di creatività, ponendo al centro la persona, i suoi valori e le sue idee anche in un'epoca mercificata.
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