Quello che hanno ricevuto negli scorsi anni. Una giornata piacevole alla scoperta di nuovi interessi, di nuove occupazioni, di un nuovo modo di affrontare il mondo che non è solo quello che ci arriva in casa attraverso uno schermo televisivo. Quest’anno le tante giornate festive, che coincideranno con la settimana del Festival, permetteranno anche alle famiglie di frequentare il Parco. Una buona occasione per passare una giornata diversa coi propri figli senza allontanarsi troppo da casa.
Lo scorso anno, grazie alla fantasia dell’illustratore Andrea Foches, abbiamo conosciuto il Salvanel, mascotte del Parco. Perché ha incontrato tanta simpatia?
Era nel DNA del Festival e dei suoi ragazzi. Una tradizione trentina che può parlare ai più giovani senza retorica e attraverso il gioco, il fumetto, l’animazione.
TrentoFilmFestival ha realizzato un nuovo gioco che ha per protagonista proprio il Salvanel.
Ancora una volta un gioco che nasce da antiche tradizioni. Seguendo le orme del Salvanel si può uscire da un bosco, da un labirinto. E’ un gioco realizzato quest’anno in collaborazione con la Post Scriptum una società specializzata nella realizzazione e distribuzione di giochi in scatola. Potete trovare tutte le informazioni sulla grafica e i regolamenti della nuova proposta nel loro sito www.psgiochi.com. La grafica e il concetto del nuovo gioco sono stati realizzati rispettivamente da Andrea e Riccardo Foches.
Alcuni ragazzi hanno scritto a Vita Trentina che la giornata delle scuole al Festival resterà un ricordo indimenticabile che li accompagnerà nei prossimi anni. Come è il rapporto del Festival con i giovani, anche in base alla fresca ricerca dell’Osservatorio sul turismo?
La loro soddisfazione e la nostra migliore ricompensa a tanti sacrifici. In questi anni il Festival ha allargato le sue iniziative, le giornate d’impegno, il suo decentramento… tutto questo è affrontato con grande entusiasmo da uno staff affiatato, cresciuto in questi anni insieme al Festival. Quando un bambino porta con sè un bel ricordo è la dimostrazione di un obiettivo raggiunto. La ricerca dell’Osservatorio sul turismo ha sottolineato la presenza di nuovi spettatori, di giovani che hanno scoperto negli ultimi anni la manifestazione trentina. Questo è il risultato più importante per un Festival giunto al suo 56esimo anno d’età sempre alla ricerca di nuove generazioni, capace di rinnovarsi nel rispetto della tradizione.
I mestieri della montagna – in questa pagina ne abbiamo scoperti già 24, nei prossimi numeri ne arrivano altri sei – sono spesso oggetto delle pellicole inviate al Festival. Anche quest’anno è così? Perché?
Un Festival di cinema di Montagna non è solo un Festival su imprese sportive o gesti d’arrampicata estremi. A volte richiede più coraggio la vita di tutti i giorni in condizioni ambientali non sempre favorevoli. Lo studio delle comunità montane, delle tradizioni e dei lavori tipici del luogo sono un’altra anima del Festival e non riguardano solo le nostre valli. Di comune intesa con il Museo di San Michele all’Adige da due anni abbiamo varato anche una rassegna di cinema etnografico, il meglio dei festival mondiali del settore, proprio per sottolineare l’importanza dello studio e della valorizzazione delle risorse locali per una qualità della vita sempre più consapevole.
Nichetti, per concludere, ci faccia uno scherzetto di quelli del Salvanel: può svelare ai lettori di Vita Trentina in anteprima una delle novità di TrentoFilmFestival 2008?
Una delle novità più imprevedibili sarà una forte presenza musicale. La musica sottolineerà più di una serata del Festival e, quest’anno il buon vecchio rock la farà da padrone. Saranno, come ogni anno, giornate dense di incontri, feste, spettacoli, sorprese e soprattutto tanti, tanti film per tutti i gusti.
Attività: regista cinematografico, ideatore di cartoni animati e regista lirico, da 4 anni dirige il Festival del Cinema della Montagna di Trento.
Segni particolari: Sua l’idea di aprire uno spazio per i ragazzi, al quale dall’inizio collabora il nostro settimanale.
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