Osservatorio Balcani e Caucaso di Rovereto è capofila di un progetto europeo che monitora le violazioni della libertà di stampa. A tutela del diritto dei cittadini a essere informati
La libertà d'espressione e di stampa è al cuore di una società democratica. Eppure, anche nella “civilissima” Europa accade che i giornalisti vengano minacciati, censurati, intimiditi. E colpendo loro, viene colpito il diritto dei cittadini all'informazione.
L'Osservatorio Balcani e Caucaso, iniziativa della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto, dopo essersi occupato per anni di libertà di stampa nel sud est Europa, nel Caucaso e in Turchia – anche in contesti tragici come quello della disgregazione della ex Jugoslavia – è ora capofila di un ampio progetto europeo che vede coinvolti su questo tema think tank, università e numerosi media partner.
Il programma “Safety Net for European Journalists”, finanziato dalla Commissione Europea, è stato avviato agli inizi del 2014 ed entra in queste settimane nel vivo garantendo – attraverso notizie e approfondimenti pubblicati sulle pagine di OBC e dei vari media partner europei – il monitoraggio e la documentazione delle violazioni della libertà di stampa in Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia, Turchia e Italia.
“Oltre alle notizie, stiamo realizzando una ricerca sui bisogni dei giornalisti minacciati, intervistandone più di 90 nelle aree coperte dal progetto”, spiega Luisa Chiodi, direttrice scientifica dell’Osservatorio. “Promuoveremo poi la creazione di una piattaforma di crowdsourcing in nove lingue dove i singoli giornalisti europei potranno inserire dettagli e informazioni sui loro diritti violati e sui loro bisogni. E stiamo lavorando ad un manuale che vuole essere strumento concreto in mano ad ogni giornalista per difendere i suoi diritti e quindi quelli di ogni cittadino”.
Tutto questo, tiene a sottolineare, “per stimolare un dibattito pubblico sulla libertà d'espressione che sia transnazionale ed europeo".
Al fianco dell'Osservatorio Balcani e Caucaso, nel realizzare questo progetto, ci sono SEEMO – South East Europe Media Organisation, affiliato dell'International Press Institute, Ossigeno per l'Informazione, la ricercatrice Eugenia Siapera dell'Università di Dublino e un'ampia rete di media partner in 11 paesi europe: H-Alter (Croazia), The Press Project (Grecia), Vijesti (Montenegro), Mediapool (Bulgaria), Dilema Veche (Romania), Dnevnik (Slovenia), 24 Vesti (Macedonia), Beta (Serbia), Bianet (Turchia) e Radio Popolare (Italia).
Lascia una recensione